
Da tempo ormai in Italia si discute sull’attuazione delle comunità energetiche autonome. Fortunatamente adesso è possibile mettere in pratica questa idea così dibattuta. Grazie al nuovo decreto legislativo del ministro dello sviluppo economico Stefano Patuanelli.
Il governo italiano ha, infatti, deciso di anticipare l’applicazione della disciplina europea relativa alle comunità energetiche rinnovabili, anticipando il recepimento della Direttiva (UE) 2018/2001.
All’interno del decreto – legge 162/19 (cosiddetto decreto Milleproroghe), è stato inserito un apposito articolo, il 42 bis. Che prevede per i consumatori di energia elettrica la possibilità di associarsi e divenire autoconsumatori di energia rinnovabile.
Comunità energetica rinnovabile: cosa significa?
Il concetto di comunità energetica rinnovabile ha definizione normativa all’interno della Direttiva europea sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili (Direttiva RED II).
L’articolo 22 della Direttiva intende promuovere le comunità energetiche autonome. E l’Italia ha voluto precederla in ogni sua forma, mettendo nero su bianco questo concetto.
Comunità energetica rinnovabile vuol dire che, ad esempio, le famiglie di un condominio (ma anche aziende ed enti locali) possono unirsi e mettere a disposizione del gruppo stesso l’energia prodotta tramite le rinnovabili (come i pannelli solari).
Ma non solo. Sarà finalmente possibile staccarsi dal proprio gestore energetico e diventare del tutto autonomi.
La misura, infatti, è stata pensata anche in funzione dell’impiego dei sistemi di accumulo.
Le tariffe
Secondo quanto reso noto dal Ministero per lo sviluppo economico, la tariffa per l’energia autoconsumata sarà pari rispettivamente a:
- 100 €/MWh per le configurazioni di autoconsumo collettivo;
- 110 €/MWh per le comunità energetiche rinnovabili.
Come ha affermato il Ministro Stefano Patuanelli:
“Si tratta di una svolta importante che consentirà di sviluppare ulteriormente nel nostro Paese la produzione di energia da fonti rinnovabili. Permettendo al contempo ai cittadini, alle PMI, agli enti locali di consumare l’energia che producono”.
Gli incentivi previsti
L’ottima notizia, inoltre, è che il decreto attuativo prevede anche una buona dose di incentivi per coloro che vogliono affrontare questo nuovo percorso.
Nel corso di un’intervista rilasciata al quotidiano La Stampa e riportata dal Sole24Ore, infatti, il Ministro Patuanelli ha dichiarato che gli incentivi saranno finanziati parzialmente attraverso il Recovery Fund e non avranno una fine.
Ciò può davvero favorire l’efficientamento energetico – praticamente a costo zero – di gran parte delle abitazioni italiane e delle aziende che abbracceranno l’iniziativa delle comunità energetiche autonome.
Tutto questo, secondo le parole del ministro, ha lo scopo di “trasformare l’attuale sistema elettrico centralizzato, alimentato da combustibili fossili, in un sistema decentrato ed efficiente, alimentato con energie pulite, inesauribili e non inquinanti”.
Maria De Luca
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