
Gli adulti preferiscono la montagna. Addio città, addio traffico, addio smog. Sempre più persone – soprattutto manager, imprenditori, professionisti di vari settori che possono lavorare da remoto – stanno migrando verso le Alpi. Le mete preferite? Gstaad, Crans – Montana e St. Moritz in Svizzera. Courchevel, Megève e Saint – Gervais – les – Bains in Francia. Ma anche Courmayeur e Cortina d’Ampezzo in Italia. L’importante è che ci siano: paesaggi (innevati), alberi (sempre innevati) e che della frenesia della città non ci sia neanche l’ombra.
Il fenomeno
Una recente inchiesta del Financial Times ha inquadrato il fenomeno focalizzandosi su alcune località come Saint-Gervais – les – Bains, ai piedi del Monte Bianco. Che già durante il primo lockdown – quello della scorsa primavera, per intenderci – si erano riempite di turisti internazionali. Il motivo? I pochi abitanti – abitanti, non visitatori – insieme all’ottima connessione wi – fi, ai servizi turistici avanzati e soprattutto agli evidenti benefici per l’uomo.
Un fenomeno talmente interessante dal punto di vista sociologico, da meritare un’indagine approfondita. A cura di Giovanni Semi – docente di sociologia delle culture urbane presso il Dipartimento di Culture, Politica e Società dell’Università di Torino – ed altri sociologi.
L’indagine
Il progetto di ricerca si chiamerà “Short Term City”, durerà due anni ed indagherà il nuovo rapporto tra classi superiori e luoghi di montagna.
Secondo Semi, infatti, questo fenomeno dimostra ancora una volta il nesso tra ecologia, economia e società.
Come lui stesso spiega:
“Da un lato il riscaldamento globale rimane una minaccia seria, dall’altro si aggiunge la pericolosità, la virulenza e la frequenza dei salti di specie, che concorrono a determinare la condizione ecologica contemporanea”.
Insomma, acquistare una casa in montagna è un investimento fruttuoso in termini economici. Ma la cosa più importante è che “con quell’operazione si sta comprando anche scarsa densità, altitudine, e dal punto di vista ecologico aria pulita e quindi benessere e salute”.
I benefici di vivere in montagna
Abbiamo accostato le parole “benefici”, “benessere” e “salute” alla montagna. Ebbene sì, vivere in montagna fa bene alla salute. I suoi vantaggi sono davvero tantissimi.
In primis, l’inquinamento è ridotto (non c’è paragone rispetto alle città, a causa delle aziende, del traffico e così via).
Poi le risorse idriche sono tante e di qualità (è possibile bere dal rubinetto, evitando anche l’inquinamento da plastica delle bottiglie).
Un altro fattore da non sottovalutare è che vivere a contatto con la natura fa bene al corpo e alla mente. Basta una passeggiata anche breve nel bosco o in fondovalle per recuperare il senso dell’appartenenza alla natura e per acquisire una vitalità che si avvertirà anche nei giorni successivi.
In ultimo, ma non meno importante, va considerato che in montagna si trovano tantissimi prodotti a km 0.
Insomma, se i giovani preferiscono la campagna (come abbiamo dimostrato in un articolo solo poche settimane fa) e gli adulti preferiscono la montagna, continuando così le città del futuro saranno (quasi del tutto) disabitate?
Anna Gaia Cavallo
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