“Change game” è il gioco che aiuta le persone a conoscere e comprendere i cambiamenti climatici.
Lanciato dalla Fondazione CMCC (Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici) – che ha interagito con EIT Climate – KIC, con i musei della scienza e con altre organizzazioni educative – il gioco è scaricabile su App store e Google store.
Imparare giocando si può. Anche da adulti.
“Change game”: di cosa si tratta e a chi si rivolge?
“Change game” è un videogioco interattivo, collaborativo, basato su dati scientifici ed elaborati dagli scienziati del clima.
Ma è anche uno strumento didattico. Aiuta a capire quanto le nostre scelte siano determinanti per i cambiamenti climatici e ad affrontarne le conseguenze.
Il gioco è sviluppato seguendo la metodologia del Game Thinking – un metodo di gestione rapida dell’innovazione che sfrutta le tecniche di coinvolgimento e progressione tipiche dei videogiochi – per le fasi di progettazione e prototipazione. E si rivolge ai ragazzi dai 12 anni in su.
Come si gioca?
Una volta scaricato sul proprio device, il giocatore potrà creare il suo pianeta, sui cui avrà pieno controllo. Sarà l’unico artefice del suo destino.
Potrà quindi decidere quali e quante risorse utilizzare per far progredire la sua civiltà. E dovrà affrontare le conseguenze delle sue decisioni.
Ogni giocatore dovrà poi decidere come produrre e consumare energia, acqua e cibo ed anche come affrontare i disastri naturali. Di fronte alle difficoltà dovrà trovare nuove soluzioni e sfruttare le tecnologie del futuro.
Maggiore sarà il livello di emissioni di gas inquinanti che i giocatori genereranno attraverso le loro scelte, maggiori saranno le sfide che dovranno affrontare. Proprio come accade nella realtà.
Perchè è utile questo gioco?
Perchè è vero che si tratta di un gioco. Ma è più realistico che mai.
“Change game” aiuta a promuovere i comportamenti sociali che contribuiscono a migliorare la resilienza della propria città e ad interagire con le città vicine ed incoraggia il dibattito tra i giocatori. “Cosa possiamo fare per migliorare il mondo in cui viviamo?” “Come possiamo aiutare noi stessi e le persone che ci circondano?” “Come possiamo favorire la crescita delle nostre città e l’interazione con quelle vicine?” Tutte domande semplici ma, allo stesso tempo, complesse, che aiutano ad avanzare nel gioco. E che noi tutti dovremmo porci nella vita quotidiana, per migliorare il mondo in cui viviamo.
Non è il primo videogioco sui cambiamenti climatici
Non molto tempo fa, Michela Leonardi – ricercatrice di origini italiane dell’Università di Cambridge – aveva dato vita a Climate change, the board game. Un gioco da tavolo che si proponeva di spiegare – a grandi e piccini – le conseguenze del cambiamento climatico. Proprio come “Change game”.
Che sia questo il modo di comprendere quanto le nostre azioni pesino sulla collettività? Nessuno si può permettere di essere egoista. Tutti siamo responsabili allo stesso modo.
Anna Gaia Cavallo