mercoledì , 31 Maggio 2023
educazione ambientale scolastica
Foto di congerdesign da Pixabay

Educazione ambientale scolastica: che cos’è e perché migliora gli adulti del domani?

L’educazione ambientale scolastica è diventata una vera e propria materia d’insegnamento. A partire da settembre 2020, infatti, è diventata obbligatoria nelle scuole di ogni ordine e grado.

Il suo obiettivo è instillare nei giovani d’oggi una maggiore consapevolezza delle caratteristiche dell’ecosistema in cui vivono, nonché promuovere idee innovative, che permettano una risoluzione efficace delle problematiche ambientali attuali.

Procediamo con ordine e andiamo a vedere nel dettaglio le materie di studio relative all’educazione ambientale scolastica.

Quali insegnamenti prevede?

L’educazione ambientale scolastica prevede l’insegnamento di moduli relativi alla Costituzione, al funzionamento dello Stato e alla cittadinanza digitale. 

La materia, inoltre, si rifà ai 17 Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile, inglobati dall’Agenda 2030, un programma d’azione per le persone, il pianeta e la prosperità, sottoscritto nel settembre 2015 dai 193 Paesi membri dell’ONU. 

Concretamente, durante le lezioni, si discuterà di sviluppo sostenibile, green economy, conservazione delle risorse, ma anche di educazione civica e culturale.

Perché è così importante introdurre l’educazione ambientale nelle scuole?

Introdurre progetti di educazione ambientale nelle scuole – suddivisi in base all’età e alle competenze – è fondamentale, perché permette di tradurre concetti scientifici e complessi in un linguaggio più accessibile. 

Rivolgere uno sguardo all’ambiente sin dai primi anni di esperienza scolastica è l’unica soluzione per innescare un cambiamento positivo in coloro che saranno i giovani adulti del futuro.

I fondi stanziati per l’educazione ambientale scolastica

Il Ministro dell’Ambiente Sergio Costa ha più volte ribadito la necessità di stanziare fondi economici per finanziare progetti che rientrino nell’educazione ambientale.

Lo scorso anno, infatti, il Governo ha erogato milioni di euro nelle scuole dei SIN (Siti di Interesse Nazionale). Ossia in quei luoghi che figurano tra i più abbandonati d’Italia.

Il Ministro dell’Ambiente sulla sua pagina Facebook ha dichiarato:

“Sono stati stanziati 330 milioni di euro per finanziare progetti di educazione ambientale nelle scuole più sfortunate. Quelle in cui, cioè, si combatte contro l’inquinamento e il degrado ambientale.(…) Si potranno realizzare progetti che educhino a temi che sono fondanti per la nostra società: qualità dell’aria, cambiamenti climatici, amore per la Natura, rispetto degli animali, beni comuni, riduzione delle plastiche e tutela del mare, tra i temi previsti dal bando”.

Dedicare una sola ora a settimana all’educazione ambientale scolastica non basterà a trasformare i giovani d’oggi in cittadini virtuosi del domani.

Una cosa, però, è certa. Non è più ammissibile pensare che, durante l’intero insegnamento scolastico attuale, si ignorino completamente ambiente e sostenibilità.

Margherita Parascandolo

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