venerdì , 22 Settembre 2023
mozziconi di sigarette
Foto di mohamed Hassan da Pixabay

I mozziconi di sigaretta diventano mattoni leggeri e isolanti

Dare una seconda vita ai mozziconi di sigaretta da oggi è possibile, grazie all’invenzione dell’ingegnere Abbas Mohajerani della RMIT University, in Australia. Lo studioso – insieme al suo team – ha, infatti, trovato un modo per inglobare le cicche di sigarette nel processo produttivo dei mattoni utilizzati nell’edilizia. 

I mattoni in questione sono più leggeri e forniscono un migliore isolamento, nonché una notevole riduzione dei costi di riscaldamento e raffreddamento domestici.

Prima di entrare nel vivo nello studio australiano, cerchiamo di comprendere quante sigarette vengano fumate in un anno a livello mondiale e in Italia. E soprattutto quanto tempo ci vuole per smaltire  i mozziconi di sigarette.

Quante sigarette vengono fumate in un anno nel mondo?

La diffusione del consumo di tabacco è misurata costantemente dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.

Stando alle cifre – fino al 2014 – il numero dei fumatori a livello mondiale ammontava a oltre 1 miliardo di persone; all’incirca il 20% della popolazione totale. 

La maggior parte dei fumatori è di sesso maschile. Circa l’80% totale attualmente risiede in paesi sottosviluppati o in paesi in via di sviluppo e il 60% in soli 10 paesi (al primo posto c’è la Cina).

Secondo l’Istituto Superiore di Sanità, in Italia – nel 2019 – sono stati 11,6 milioni i fumatori a livello nazionale, ossia il 22% della popolazione totale. 

Nonostante i dati allarmanti sul consumo di tabacco, ciò che risulta più difficile da debellare sono proprio i mozziconi di sigaretta gettati in maniera errata.

Quanto tempo ci vuole per smaltire i mozziconi di sigarette?

I mozziconi di sigaretta – senza filtro – impiegano dai 6 ai 12 mesi per dissolversi. Perché sono composti di carta e fibre vegetali di tabacco, materiali il cui smaltimento varia in base alla temperatura e all’umidità in cui si trova il rifiuto.

A danneggiare l’ambiente quindi non è solo il fumo passivo, ma sono soprattutto i mozziconi di sigaretta. Che rilasciano sostanze tossiche pericolose – tutte contenute nei filtri – come acetato di cellulosa, di arsenico, cromo, nichel e cadmio.

Gli obiettivi dello studio australiano

Da una tragedia ambientalista ad un’opportunità sostenibile.

Analizzando il valore energetico dei mozziconi, il team della School of Engineering del RMIT ha scoperto che l’incorporazione dell’1% del contenuto di mozziconi di sigaretta ridurrebbe del ben 10% l’energia necessaria per cuocere i mattoni.

Il risultato da un lato risolve la problematica del riciclo di rifiuti, che richiedono molto tempo per essere smaltiti, dall’altro presenta migliori prestazioni in termini d’isolamento, d’efficienza energetica, nonché di risparmio sulla materia prima.

Il commento di Mohajerani

L’ingegnere Mohajerani, sulla rivista RMIT University, ha dichiarato:

“Ci vogliono fino a 30 ore per riscaldare e cuocere i mattoni, quindi questo è un risparmio finanziario significativo. Il mio sogno è un impianto di riciclaggio dedicato alla produzione di mattoni in ogni paese, che possa riciclare i mozziconi e risolvere questo problema di inquinamento per sempre.”

Un altro suo sogno è quello di utilizzare i mozziconi di sigarette anche per costruire rivestimenti anti – ruggine e riciclarli eventualmente per il pallet.

Non ci resta che apprendere da questi insegnamenti e pensare a quanto di prezioso ci disse tempo fa il fisico Albert Einstein: “Nel mezzo delle difficoltà nascono le opportunità”. Se poi queste sono sostenibili, è ancora meglio. 

Margherita Parascandolo

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