venerdì , 22 Settembre 2023
International Union for Conservation of Nature
Foto di Comfreak da Pixabay

Sesta estinzione di massa: quali sono stati gli animali e le piante che si sono estinte nel 2020 e quali sono a rischio?

La sesta estinzione di massa ha un unico responsabile: l’uomo. 

Distruzione degli habitat naturali, caccia spietata, cambiamento climatico ed altri spregiudicati atti scellerati promossi – volontariamente e non – dall’uomo, sono solo alcuni dei motivi evidenti per cui la biodiversità è sotto attacco. 

Purtroppo l’annientamento biologico è un problema serio che potrebbe causare danni ambientali irreparabili. Tanti sono gli studiosi che con i dati alla mano, parlano molto chiaro: troppe specie animali e vegetali rischiano di estinguersi nel giro di pochissimo tempo. 

Tante altre, purtroppo già – a partire dal 2020 – non esistono più. Andiamo a vedere nel dettaglio cosa ha scoperto l’Università di Stanford, l’Iucn (International Union for Conservation of Nature). E soprattutto cerchiamo di fare chiarezza sugli animali e le piante che si sono estinte durante questo terribile anno.

L’annientamento biologico studiato all’Università di Stanford

Lo studio “Biological annihilation via the ongoing sixth mass extinction signaled by vertebrate population losses and declines” – pubblicato su PNAS (rivista accademica statunitense) da un team di ricerca dell’Università di Stanford – è tra le voci più autorevoli sulla biodiversità. In quanto dimostra la possibilità di una sesta estinzione di massa completamente differente rispetto a quelle precedenti. 

Infatti, le altre cinque furono causate da significativi disastri naturali e non da scelte umane irrispettose nei riguardi della natura.

Utilizzando un campione di 27.600 specie di vertebrati terrestri e compiendo un’analisi più dettagliata di 177 tipi di mammiferi, gli studiosi di Stanford hanno dimostrato che esiste un grado  estremamente elevato di decadimento della popolazione nei vertebrati. Anche nelle comuni “specie a bassa preoccupazione”. 

Dei 177 mammiferi, tutti hanno perso circa il 30% delle loro aree geografiche e il 40% della categoria si è estinto. Al di là della fine globale della fattispecie animale, la Terra è vicina a un’imminente declino. 

Tale fenomeno, conosciuto anche come “annientamento biologico” sottolinea la possibilità di una sesta estinzione di massa, preoccupante anche per gli esseri umani. 

E ancora. Lo Iucn – International Union for Conservation of Nature – ha aggiornato nel 2020 una lista rossa in cui sono presenti molte specie animali e vegetali che si sono estinte.

Andiamo a vederne alcune nel dettaglio. 

Gli animali estinti nel 2020 e quelli a rischio estinzione

Nella lista stilata dallo Iucn, è eclatante – tra i mammiferi – l’estinzione del pipistrello dalle orecchie lunghe di Lord Howe.

Tre invece, tra gli anfibi, sono gli animali provenienti dall’America Centrale che sono scomparsi: la rana arlecchino Chiriqui, la rana arlecchino avvizzita e la craugostor. Purtroppo le notizie allarmanti non finiscono. Anche altre 22 specie di rane, sempre localizzate nella stessa area, potrebbero essere presto un lontano ricordo. 

Non solo. Anche lo squalo “perduto” – Carcharhinus obsoletus – potrebbe essere un potenziale estinto, in quanto il suo habitat naturale – il Mar Cinese Meridionale – è stato stravolto dall’uomo.

Inoltre, tutti i delfini d’acqua dolce potrebbero morire presto, partecipando indirettamente alla sesta estinzione di massa. Il tucuxi, in particolare, un piccolo delfino grigio che vive nel bacino amazzonico. La sua sopravvivenza è strettamente correlata alla pesca accidentale, all’inquinamento e alla costruzione di dighe sui fiumi. 

Anche altri ben 15 pesci d’acqua dolce – esattamente nel Lago Lanao nelle Filippine – hanno detto “addio” al nostro Pianeta. Nel lago, i pericoli per gli animali sono aumentati a causa dell’introduzione di specie predatrici non autoctone e da una pesca senza morale.

Infine, rischiano di morire anche: rinoceronti bianchi settentrionali, gli oranghi di Tapanuli, le focene del Golfo della California – e non solo – e le api. In pericolo da anni, a causa di una serie di agricoltori che usano in maniera eccessiva e irresponsabile pesticidi, veleni e quant’altro. 

Detto ciò, i pericoli non finiscono. Infatti è lecito comprendere quali siano stati e quali potrebbero essere anche i danni causati al mondo vegetale. Che come per quello animale, è vittima dell’ingordigia umana unica responsabile della possibile sesta estinzione di massa.  

Le piante a rischio estinzione

Secondo lo Iucn, tutta la famiglia delle Proteaceae è in pericolo: il 45% di queste bellissime piante sono da considerarsi vulnerabili. Nel dettaglio, ben tre sono le specie selvatiche di macadamia ad essere annoverate nella lista rossa dell’Unione che tutela la Natura. 

Sarebbe il caso di fermarci e ricordarci le parole di Greta Thumberg rivolte ai leader mondiali contro la crisi climatica: “Siete rimasti senza scuse e noi siamo rimasti senza più tempo”. Oltre al tempo, anche noi non abbiamo più scuse. 

Margherita Parascandolo 

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