sabato , 2 Dicembre 2023
eccellenza del Nord Italia
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L’eccellenza del Nord Italia in campo agricolo: spicca il Trentino – Alto Adige

Il 2020 può non essere ricordato solo per cose negative. Non si può non parlare infatti dell’eccellenza del Nord Italia in campo agricolo ed in particolar modo del Trentino. La regione si è distinta nelle risorse PSR (Programma di Sviluppo Rurale) 2014 – 2020 ed è stata anche eletta “Regione vitivinicola del 2020”.

Ma cos’è il PSR? 

Il PSR

Il PSR è lo strumento di programmazione comunitaria che permette di sostenere gli interventi del settore agricolo e forestale. L’obiettivo, dunque, è accrescere lo sviluppo delle aree rurali ed è il secondo pilastro della PAC, di cui vi abbiamo già parlato (per approfondire clicca qui).

I fondi per il PSR sono nazionali e regionali. A questi si aggiungono quelli europei, il FEASR (il fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale). L’Europa, infatti, promuove lo sviluppo rurale sostenibile e lo sviluppo del settore agricolo, per un maggiore equilibrio territoriale e ambientale. 

Almeno il 30 % dei finanziamenti del FEASR deve essere destinato agli investimenti nei settori dell’ambiente e del clima, allo sviluppo delle aree forestali e al miglioramento della redditività delle foreste, all’agricoltura biologica e ai pagamenti di Natura 2000. Inoltre, almeno il 5% della partecipazione del FEASR deve essere dedicato all’approccio LEADER

La Francia (11,4 miliardi), l’Italia (10,4 miliardi), la Germania (9,4 miliardi) e la Polonia (8,7 miliardi) sono stati i quattro principali beneficiari del FEASR, per il periodo 2014 – 2020.

La situazione in Italia

Come si legge nel report “rete rurale nazionale 2014 – 2020”, la capacità di impegno più alta è del Friuli – Venezia Giulia, con il 94,7%. Ottimi risultati si registrano anche per il Molise (88,9%) e per la provincia autonoma di Trento (87%). Al sud, la Calabria registra l’85,4% di capacità di impegno, mentre la Puglia registra il risultato peggiore (44,8%). 

Per quanto riguarda la capacità di spesa, il dato più alto si registra per la provincia autonoma di Bolzano (64,7%), ma anche Trento raggiunge buoni risultati (51,7%). Il Friuli – Venezia Giulia lascia un po’ di amaro in bocca, poiché registra una capacità di spesa pari al 42,5%. 

Al Sud il primato è sempre della Calabria (50,4%). La percentuale più bassa si registra ancora in Puglia (29%).

Per quanto riguarda la velocità di spesa, il primato è ancora del Trentino – Alto Adige con Bolzano (82,2%). Ottimi risultati per la Sardegna (75,4%), che ha registrato risultati soddisfacenti anche per la capacità di impegno e la capacità di spesa (rispettivamente 64,2% e 48,4%). Il risultato peggiore lo registrano le Marche (47%), regione che comunque non si è distinta particolarmente per la capacità di impegno e per la capacità di spesa (rispettivamente 66% e 31%).

I successi del Trentino

L’eccellenza del Nord Italia risulta essere il Trentino – Aldo Adige non solo per il PSR. Infatti, la provincia di Trento ha ottenuto il titolo di Wine Region of the Year 2020, assegnato da Wine Enthusiast, uno dei più prestigiosi magazine americani in tema di vino.

Il Trentino ha battuto Adelaide Hills (Australia), Mendoza (Argentina), Rías Baixas (Spagna) e Santa Barbara County (California). 

Tra le motivazioni per la candidatura, la redazione di Wine Enthusiast scrive:

“Nella catena montuosa dolomitica del Nord Italia, la provincia di Trento ospita una miriade di vini di prim’ordine, guidati dal territorio. Alcune delle offerte più note sono imbottigliate con la Denominazione di Origine Controllata Trento (DOC), che produce esempi classici di spumanti metodo tradizionale a base di Chardonnay, Pinot Bianco e Pinot Nero.”

L’assessore all’agricoltura della provincia autonoma di Trento, Giulia Zanottelli, intervenuta alla cerimonia di premiazione (tenutasi il 28 gennaio online), ha sottolineato quanto il Trentino abbia prestato attenzione alla salubrità e alla sostenibilità. Il metodo di coltivazione biologico interessa ad oggi una superficie di circa 980 ettari di vigneto, pari al 12% del totale.

La stessa Zanottelli ha affermato inoltre: 

“Nel 2020 sono state 6.000, ossia quasi la totalità, le aziende trentine produttrici d’uva che hanno aderito al sistema di qualità nazionale di produzione integrata: si tratta della prima esperienza di questo genere in Italia per il settore vitivinicolo.”

Insomma, una grande soddisfazione per il Trentino e per tutta l’Italia.

Marianna Fierro

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