Finalmente, dal 1° gennaio 2021 l’Europa ha vietato il trasporto di rifiuti verso i paesi più poveri del pianeta, con il regolamento delegato (UE) 2020/2174 della commissione del 19 ottobre 2020.
I paesi dell’Unione Europea dovranno assumersi la responsabilità dei rifiuti che producono e dunque si metterà fine a ciò che abbiamo causato, per esempio, in Africa, divenuta l’epicentro mondiale della plastica.
La produzione di rifiuti
La produzione di rifiuti è un problema da non sottovalutare. Come si legge sul report dell’Unione europea, la Comunità produce ogni anno circa duemila milioni di tonnellate di rifiuti. Tra questi quaranta milioni di tonnellate sono classificati come pericolosi.
Ad oggi, i Paesi dell’Unione Europea sono stati responsabili del trasporto di rifiuti principalmente in Turchia, in Indonesia e Malesia. La cifra dei rifiuti di plastica trasportati nel 2019 sarebbe oltre 1,5 milione di tonnellate, in base ai dati riportati dall’UE. Questi paesi, spesso, non hanno le risorse necessarie per smaltirli completamente e in sicurezza.
Le iniziative dell’Unione Europea
Già nel 2018 l’Europa ha approvato la convenzione di Basilea sul controllo dei movimenti transfrontalieri di rifiuti pericolosi e del loro smaltimento. Questa punta a proteggere la salute umana e l’ambiente.
I tre punti principali sono:
- ridurre al minimo le quantità trasportate;
- trattare e smaltire i rifiuti il più vicino possibile al luogo in cui vengono generati;
- prevenire o ridurre al minimo la generazione di rifiuti alla fonte.
Un nuovo inizio
Il nuovo regolamento europeo – entrato in vigore dal 1° gennaio 2021 – modifica alcuni allegati (I C, III, III A, IV, V, VII e VIII) del regolamento (CE) n. 1013/2006, relativo al trasporto dei rifiuti. Inoltre, attua la decisione presa da 187 nel 2019 paesi durante la quattordicesima conferenza delle parti della convenzione di Basilea.
Di fatto, l’Unione Europea vieta il trasporto di rifiuti verso i paesi non OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico).
Sono esclusi, però i rifiuti di plastica puliti pronti per il riciclo. Ad ogni modo, il trasporto di rifiuti di questo tipo può avvenire solamente alle condizioni del paese importatore.
Inoltre, l’esportazione e l’importazione di rifiuti di plastica pericolosi e di rifiuti di plastica difficili da riciclare nell’UE verso i paesi OCSE saranno soggette alla “procedura di notifica e consenso preventivo”. Secondo questa procedura, sia il paese importatore che quello esportatore devono autorizzare la spedizione.
La stesso procedura è prevista per il trasporto di rifiuti plastici pericolosi e difficili da riciclare, anche all’interno dell’Unione Europea.
Inoltre, le esportazioni di rifiuti di plastica dall’UE negli stessi paesi OCSE e le importazioni nell’UE saranno soggette a controlli più rigorosi.
Solo le spedizioni, all’interno della stessa UE, di rifiuti destinati al recupero sono esenti da questi controlli.
L’impegno dell’Europa
Il commissario europeo lituano, con il portafoglio per l’ambiente e gli oceani, Virginijus Sinkevičius ha dichiarato:
“Queste nuove regole mandano un chiaro messaggio che nell’UE ci stiamo assumendo la responsabilità dei rifiuti che generiamo. L’esportazione di rifiuti di plastica sarà permessa solo a condizioni molto severe. L’esportazione di rifiuti di plastica non differenziati verso paesi non OCSE sarà completamente vietata. Questa è un’importante pietra miliare nella lotta contro l’inquinamento da plastica, la transizione verso un’economia circolare e il raggiungimento degli obiettivi del Green Deal europeo”.
Insomma, l’Europa sta mandando segnali di cambiamento. Ora tocca a noi fare la nostra parte e cercare di produrre meno rifiuti.