#Semprepiuverde è un progetto ambizioso e innovativo, promosso da Legambiente Campania. L’obiettivo dell’indagine è quello di comprendere se nelle scuole presenti nelle 10 municipalità di Napoli ci sono sufficienti spazi verdi.
Inoltre, grazie al lavoro certosino promosso dall’associazione, è stato possibile comprendere le condizioni generali delle aree esterne agli edifici scolastici presi a campione.
Infatti, stando alle fonti raccolte da Legambiente Campania, una scuola su due considera scarso o pessimo lo stato in corso degli spazi verdi scolastici. Numeri che diventano ancora più alti nell’istruzione primaria, anche se, in generale, nel 97% degli edifici è presente almeno un giardino o un cortile.
#Semprepiuverde: i dati del dossier di Legambiente Campania
L’indagine di Legambiente Campania è stata realizzata nell’ambito del progetto “AgriCulture per una città sostenibile”. Il dossier – finanziato dalla Regione Campania con risorse statali del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali – ha interessato la città di Napoli e in particolare la X Municipalità – Bagnoli.
Nella maggior parte dei casi ogni struttura ha dai 10 ai 20 alberi (50% degli edifici scolastici) e dalle 10 alle 20 specie arbustive o cespugli (32%). Solo in una scuola, campionata da Legambiente Campania per il progetto #Semprepiuverde, non sono presenti né alberi, né cespugli.
Non è tutto. Nonostante ci siano quasi sempre spazi verdi esterni all’istituto scolastico di riferimento, spesso la gestione e la manutenzione di questi lascia moto a desiderare.
Sono, infatti, ben 3 scuole su 4 a ritenere non adeguato il servizio di gestione e manutenzione delle aree verdi. Non a caso, i lavori ordinari e generali per curarli vengono eseguiti di rado. Nel 48% dei casi in occasione dell’inizio delle attività didattiche e quindi dopo la pausa estiva.
Da quanto è emerso da #Semprepiuverde, la gestione del verde scolastico è assolutamente inadeguata per tutti i livelli d’istruzione. In quanto eseguita solo in via straordinaria, sostanzialmente una volta all’anno.
Cosa sappiamo invece dell’uso dell’aree verdi scolastiche, prima del Covid – 19 e del blocco della didattica in presenza? Le risposte sono diversificate.
Il verde scolastico prima e dopo la didattica a distanza
Prima della didattica a distanza, le scuole campionate sfruttavano gli spazi verdi soprattutto per lo sport, per la didattica all’aperto, per la ricreazione e per altri tipi di manifestazioni. Attività che nel complesso raggiungevano il 48% totale dell’utilizzo degli spazi esterni agli istituti scolastici.
Dal dossier #Semprepiuerde è emerso che, prima del Covid – 19, una scuola su tre sfruttava le aree a disposizione solo una volta alla settimana. Mai nel 17% dei casi.
Non solo notizie negative. Il 52% delle scuole che ha partecipato all’indagine ha evidenziato un utilizzo regolare degli spazi verdi esterni. In particolare, il 20% ha dichiarato di averli usati ogni giorno, il 14% 2 / 3 volte la settimana, il 14% una sola volta la settimana. Infine, il 3% delle scuole ne ha beneficiato dalle 4 alle 5 volte nel corso della settimana.
Molto interessante è anche il dato relativo al possibile uso degli spazi verdi per favorire la didattica in presenza durante l’emergenza sanitaria.
Rileggendo il dossier #Sempreverde, sappiamo che il 62% delle scuole campionate vede nel verde un supporto per la didattica in presenza. A cui si aggiunge anche il 35% di altre scuole, che vorrebbe sfruttare i giardini scolastici solo per alcune attività in presenza.
Infine, solo il 3% non ritiene utile il supporto del verde per attività connesse alla didattica durante l’attuale periodo emergenziale.
Il commento di Francesca Ferro
A tal proposito Francesca Ferro – direttrice di Legambiente Campania – ha commentato:
“Mai come in quest’anno difficile, dove la crisi sanitaria ci ha spesso obbligato a trascorrere intere giornate nelle nostre abitazioni, è emersa l’importanza degli spazi verdi e tutti quei luoghi in cui poter trascorrere il tempo libero. In questo momento complesso il verde urbano ha assunto, quindi, ancora più valore e importanza, non solo per il tema estetico e ambientale ma anche per quello ricreativo e sanitario. Nonostante questo ruolo strategico, il verde urbano risulta essere la cenerentole dei bilanci pubblici. I sindaci hanno difficoltà a capire che il verde svolge anche un importantissimo ruolo nella mitigazione degli inquinanti atmosferici. Traffico veicolare, attività industriali, lo stesso riscaldamento domestico, rilasciano ogni giorno grandi quantità di inquinanti in atmosfera come, ad esempio, gli ossidi di azoto o il particolato. Il tempo è scaduto, necessario invertire la rotta in caso contrario le intenzioni degli amministratori di accreditarsi ad essere sindaci green rimangono tali e da esibire solo nelle prossime campagne elettorali. ”
Costruire alternative didattiche alla solita DAD e concepire le aree verdi scolastiche come possibili progettualità sostenibili – e non solo – non deve essere un’utopia. La manutenzione potrebbe trasformarsi anche in un momento altro di collettività didattica. Quindi, usciamo fuori dai soliti schermi, pensiamo al verde come a un bene comune, che va curato tutti i giorni e non in maniera straordinaria.
Fonte: Legambiente Campania