I giochi olimpici di Tokyo sono le Olimpiadi più green della storia e segnano un grande passo in avanti verso la sostenibilità. Materiali riciclati, emissioni zero, utilizzo di strutture già esistenti: le Olimpiadi di quest’anno segnano un punto di rottura da quelle precedenti. Troppo spesso, infatti, la cattiva gestione dei giochi olimpici ha causato gravi danni al Paese ospitante.
I danni in Italia
È il caso delle Olimpiadi invernali del 2006 di Torino, per le quali si è cementificato senza limiti. Gran parte di queste strutture, ad oggi, sono abbandonate.
La pista da bob di Cesana Pariol ne è un esempio: per costruirla, hanno invaso un versante coperto di pascoli e larici secolari e, dopo il breve utilizzo per le gare, è stata depredata da continui furti di rame dei cavi elettrici. L’hanno smontata solo nel 2011 per motivi di sicurezza ambientale, poiché conteneva circa 50 tonnellate di ammoniaca nell’impianto refrigerante.
Vi è anche l’esempio del trampolino di salto sugli sci di Pragelato, sul quale oggi crescono le ortiche.
I danni nel mondo
Non solo in Italia. Anche in Russia nel 2014 e a Rio de Janeiro nel 2016 le Olimpiadi hanno arrecato danni.
In Russia la cattiva gestione dei giochi ha portato alla formazione di molte discariche abusive per i materiali da costruzione e allo sversamento di rifiuti nelle acque. Inoltre, sono state invase aree fondamentali per la migrazione di molti animali. Anche a Rio le acque, al termine dei giochi, sono risultate altamente inquinate.
Il riciclo nelle olimpiadi giapponesi
Dunque, il Giappone rompe con la tradizione e quest’anno a Tokyo si svolgono le Olimpiadi più green della storia, a partire dalle cose più piccole.
La fiaccola, uno dei simboli più famosi dei giochi, quest’anno è composta per il 30% dagli scarti di alluminio degli alloggi temporanei, costruiti in seguito al terremoto del 2011. Le maglie di coloro che portano la torcia olimpica, invece, sono realizzate con la plastica di bottiglie monouso. Ancora, i materassi degli atleti sono composti in polietilene riciclato e la base è un cartone doppio completamente riciclabile.
E non finisce qua: anche i podi e le medaglie sono realizzati con materiale riciclato. I podi sono stati costruiti con oggetti di plastica donati dal popolo giapponese o raccolti durante le attività di pulizia degli oceani. Le medaglie, invece, provengono dagli scarti di vecchi dispositivi elettronici.
L’obiettivo ultimo è quello di riciclare o riutilizzare il 99% degli oggetti usati durante i giochi.
Le risorse naturali
Le Olimpiadi di Tokyo mirano anche a preservare le risorse naturali.
Ad esempio, il Giappone ha deciso di non sprecare le risorse idriche e di usare acqua piovana e riciclata. I villaggi degli atleti, invece, sono costruiti con il legno donato dalle autorità e successivamente sarà riutilizzato per opere pubbliche, ad esempio per panchine o per edifici.
Spostamenti ed emissioni
Che i giochi di Tokyo siano le Olimpiadi più green della storia è evidente anche dalla mobilità sostenibile. Infatti, gli spostamenti avvengono con veicoli elettrici, ibridi e a idrogeno.
Inoltre, nelle strutture delle competizioni e nei villaggi degli atleti si utilizzeranno al 100% le energie rinnovabili.
No alla cementificazione
Le Olimpiadi più green della storia dicono no anche a una cementificazione senza freni. Per i 2 / 3 delle attività si utilizzano strutture già esistenti e non se ne costruiranno delle nuove, che poi saranno inutilizzate.
“Be better together – for the planet and the people”. “Essere migliori insieme – per il pianeta e le persone”. Non a caso è questo lo slogan dei giochi olimpici di quest’anno. Come potevano non essere le olimpiadi più green della storia?