“Variations in greenhouse gas emissions of individual diets: Associations between the greenhouse gas emissions and nutrient intake in the United Kingdom” è uno studio pubblicato su Plus One il 23 novembre 2021, nel quale i ricercatori hanno analizzato più di 3000 alimenti generici e 40.000 articoli di marca. Lo studio dimostra l’impatto della lavorazione e del trasporto delle merci sulle emissioni di gas serra. Inoltre, dimostra che le abitudini alimentari malsane stanno avvelenando il Pianeta. Dunque, una dieta più sana inquina di meno.
Cosa emerge
La carne produce circa il 32% delle emissioni. In gran parte la causa è dei pesticidi e dei fertilizzanti, utilizzati per i mangimi degli animali e per i quali sono usati combustibili fossili. A ciò si aggiungono i gas di scarico e il letame del bestiame.
Alcune bevande, come tè, caffè e alcol, contribuiscono, invece, per un totale del 23,6%.
Dolci, torte e biscotti, invece, rappresentano l’8,5% dei gas serra legati agli alimenti.
La novità di questa ricerca è che ha scoperto che anche cibi e bevande opzionali (caffè, alcol, dolci) influiscono per circa ¼ sulle emissioni di gas serra.
Inoltre, dallo studio emerge che le diete non vegetariane producono il 59% in più di gas serra rispetto ad una dieta vegetariana.
I problemi
Una dieta più sana, però, non vuol dire per forza vegetariana. Si può aiutare l’ambiente anche mangiando e comprando carne.
Ad esempio, si potrebbero preferire carni che non derivano da allevamenti intensivi, nei quali che per crescere gli animali velocemente si utilizza soprattutto la soia. Quest’ultima è tra le principali cause della deforestazione.
Allo stesso modo, molto preoccupante è anche l’agricoltura intensiva. Infatti, secondo i dati dell’Icei (Istituto di Cooperazione Economica Internazionale), ogni anno vengono riversate 138 milioni di tonnellate di fertilizzati, di cui solo una minima parte è costituita da prodotti biologici. Questi non inquinano solo il suolo ma anche fiumi, mari e falde acquifere.
Dunque, non necessariamente bisogna essere vegetariani per salvare l’ambiente. Per una dieta più sana che inquina di meno basterebbe mangiare prodotti a km0 (o quantomeno vicini) e consumare cibo di stagione.