Grazie ad un innovativo progetto, che prende il nome di “Biocircularcities“, i rifiuti organici possono diventare una risorsa preziosa per la nostra società, attraverso il recupero degli scarti.
Si tratta di un’iniziativa grazie alla quale l’economia circolare, la bioeconomia e la gestione dei rifiuti organici, interagiscono in maniera comune.
Attualmente, il progetto coinvolge ben 6 Paesi europei: Spagna, Lussemburgo, Belgio, Estonia, Bulgaria e Italia, rappresentata a Napoli dal partner ENEA.
È necessario definire delle strategie specifiche e investire in queste nuove forme economiche, affinché i processi di gestione dei rifiuti favoriscano la creazione di ecoprodotti.
Scopriamo nel dettaglio il progetto europeo che approda nella partenopea Napoli.
Il progetto europeo “Biocircularcities”
Il progetto europeo chiamato Biocircularcities, nel dettaglio, basa la sua essenza sulla collaborazione tra tutti gli attori della filiera dei rifiuti organici. Pertanto coinvolge i 4 segmenti della cosiddetta “quadrupla elica”: industria, scienza, società civile e politica; attraverso la messa in pratica di eventi, iniziative e living lab.
A tal proposito e in maniera sinergica, sono previsti tre studi pilota su tre contesti urbani e rurali diversi, relativi alla città di Napoli, Barcellona e Pazardzhik. Ognuno di questi si focalizzerà su una mirata catena del valore e sulle eventuali possibilità per renderla sempre più circolare e sostenibile. Il tutto indagando le opportunità offerte dai flussi di rifiuti organici non sfruttati.
Gli obiettivi delle analisi vogliono tenere in considerazione tutte le fasi del ciclo di vita dei beni: dall’estrazione delle materie prime, fino ad arrivare allo smaltimento delle stesse.
I buoni propositi del progetto europeo sono molteplici e, come si può facilmente intuire, la finalità è realizzare una società più green. Inoltre, essendo a noi vicino il territorio campano, sembra doveroso approfondire le peculiarità del partner ENEA.
ENEA, il partner napoletano
Come già detto, per il progetto Biocircularcities è stata scelta per l’Italia la città di Napoli, insieme al suo partner ENEA; Spagna, la Fundació ENT; Lussemburgo, l’Institute of Science and Technology. Per il Belgio, l’Association des Villes et Regions pour la Gestion Durable des Ressource; Estonia CIVITTA Eesti AS; Bulgaria, la Regionalna Energiina Agencia Pazardjik Sdruzenie – Regional Energy Agency of Pazardjik.
ENEA, attraverso l’approccio “Life Cycle Thinking“, supporterà lo sviluppo di un quadro normativo efficace, al fine di garantire ottime politiche locali e comunitarie, basate sulla valorizzazione dei rifiuti.
Il commento di Amalia Zucaro
A tal proposito, Amalia Zucaro, ricercatrice presso il Centro Ricerche Portici dell’ENEA dal 2019, ha dichiarato:
“La valorizzazione dei rifiuti organici può essere strategica, ma sono necessarie una maggiore cooperazione tra i diversi attori della filiera; una corretta gestione a livello locale e una migliore qualità della raccolta, oltre a un quadro normativo adeguato alle sfide, che identifichi come risorse i flussi di rifiuti organici ad alto potenziale. Le buone pratiche di economia circolare sono in rapida diffusione, ma c’è ancora molto da fare per dare impulso alla transizione verso una società verde e sostenibile”.
Nell’ambito del progetto, che si concluderà nel 2023, è già in corso lo studio dell’attuale quadro normativo in tema di bioeconomia circolare a livello locale, regionale, nazionale ed europeo.