I prezzi dei prodotti alimentari sono in aumento. Secondo le stime della Fao, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura, nel 2021 c’è stato un aumento dei prezzi pari addirittura al 28%.
L’aumento dei costi delle derrate alimentari si unisce poi a un rincaro anche del prezzo del gas, causato della recente crisi ucraina, e della benzina. I risvolti funesti sono drammatici per strati sempre più ampi della popolazione.
A cosa è dovuto l’aumento dei prezzi?
“Normalmente, i prezzi alti porterebbero a una maggiore produzione, ma i costi dei fattori produttivi, l’attuale pandemia globale e le condizioni meteorologiche sempre più incerte lasciano poco spazio all’ottimismo su un ritorno a condizioni di mercato più stabili”, ha dichiarato Abdolreza Abbassian, economista senior della Fao.
I prodotti caseari, come burro e latte in polvere, sono stati i primi a subire l’impennata dei prezzi. Ciò è stato possibile perché, a causa del Covid-19 e di un periodo di piogge precoci, soprattutto nel continente australiano, gli acquirenti hanno cominciato a temere un possibile irrigidimento del mercato. Di conseguenza hanno iniziato a rifornirsi di quantità sempre più consistenti di tali prodotti.
L’aumento del costo del grano: una conseguenza della guerra in Ucraina
A risentire dell’aumento dei costi sono oggi soprattutto prodotti cerealicoli come grano e mais, e questo a causa del conflitto scoppiato tra Russia e Ucraina.
In un solo giorno, i prezzi del grano sono balzati del 5,7% e questo perché le forniture dalla Russia potrebbero rallentare e quelle dall’Ucraina attraverso il Mar Nero essere addirittura bloccate del tutto. Le conseguenze? Un conseguente crollo delle disponibilità sui mercati mondiali.
“L’aumento delle quotazioni delle materie prime – ha precisato la Coldiretti – ha interessato anche i prodotti base per l’alimentazione degli animali negli allevamenti, come la soia che ha raggiunto il massimo dal 2012 e mais che è al massimo da otto mesi”.
Un quadro poco confortante per le famiglie che, dopo due anni di pandemia, si trovano ora ad affrontare una nuova sfida per la propria sopravvivenza.
Stefano Cortese