Mettiamo in tavola sempre più alimenti contaminati da pesticidi. È questo il quadro allarmante emerso da “Stop pesticidi 2021”; documento frutto di un’indagine di Legambiente realizzata in collaborazione con Alce Nero, che ha analizzato 2500 campioni alimentari.
Ad essere maggiormente contaminate sono frutta e verdura, alimenti ritenuti sani e nutrienti, ma che in Italia continuano a essere coltivati con grandi quantità di prodotti fitosanitari. I dati dimostrano che il 53,9% dei campioni analizzati conteneva tracce di sostanze chimiche derivate dai pesticidi.
Scopriamo insieme ulteriori dettagli.
Un po’ di chiarezza: cosa sono i pesticidi?
“Pesticidi” è un termine ampio, che fa riferimento a una vasta gamma di prodotti chimici utilizzati in agricoltura. Infatti, ricadono sotto il vocabolo sia i prodotti fitosanitari, destinati a mantenere in buona salute le colture e a evitare che esse possano essere aggredite dalle malattie, sia i biocidi, atti, invece, a debellare organismi nocivi o portatori di malattie come ratti, topi, insetti, vermi, funghi, piante e acari.
L’UE ha varato una serie di disposizioni particolarmente severe volte a regolarne l’utilizzo in campo agricolo ((CE) N. 1107/2009), ma nonostante ciò quantità troppo alte di queste sostanze continuano a contaminare i nostri piatti.
Nell’uomo, l’esposizione prolungata ai pesticidi può causare danni al sistema nervoso centrale, nonché problemi al fegato e di fertilità.
L’appello di Legambiente
Al fine di contrastare la diffusione massiva dei pesticidi, Legambiente ha lanciato un appello, con il quale invita a ridurre l’utilizzo di tali sostanze in ambito alimentare. Il responsabile agricoltura Legambiente, Angelo Gentili, si è infatti così espresso:
“Dobbiamo adoperarci per raggiungere obiettivi sempre più sfidanti, sollecitando i decisori politici nazionali, come indicato con chiarezza dalle strategie Farm to fork e Biodiversità che entro il 2030 prevedono: riduzione del 50% dei pesticidi, riduzione del 20% dei fertilizzanti, riduzione del 50% degli antibiotici, raggiungimento del 10% delle aree agricole destinate ai corridoi ecologici e del 25% di superficie coltivata a biologico in Europa”.
Pur assistendo nel corso degli anni ad una diminuzione dell’uso dei pesticidi, c’è ancora molto da fare.
Stefano Cortese