Una ricerca tutta italiana, ha individuato una correlazione tra inquinamento e malattie autoimmuni.
Un legame pericoloso per la nostra salute, di cui eravamo già in parte a conoscenza – vedi polveri sottili. I risultati di questo studio italiano, non dimostrano però un esatto legame di causa-effetto, ma una stretta relazione tra inquinamento e malattie autoimmuni. Per la ricerca, sono state prese a campione 81363 persone, mentre la sostanza in esame è stata il particolato atmosferico (PM10 e PM2,5); PM10 identifica le particelle di diametro inferiore o uguale ai 10 μm (1 μm = 1 millesimo di millimetro); PM2,5 è relativo alle particelle con diametro aerodinamico inferiore o uguale ai 2.5 μm.
Scopriamo ulteriori dettagli dello studio e del rapporto tra inquinamento e malattie.
La ricerca sul legame tra inquinamento e malattie autoimmuni
A svolgere una ricerca sul rapporto tra inquinamento e malattie autoimmuni è stata l’Università di Verona. I risultati sono stati pubblicati sulla rivista RDM Open.
I ricercatori hanno preso in considerazione un campione di persone in relazione alla qualità dell’aria delle zone in cui vivevano. I dati di riferimento, sono stati presi dalle stazioni di monitoraggio dell’aria nelle aree di provenienza delle persone in esame.
L’elemento presente nell’aria preso in riferimento è il particolato atmosferico. I maggiori componenti di questo sono il solfato, il nitrato, l’ammoniaca, il cloruro di sodio, il carbonio, le polveri minerali. Di questi, si stima che nelle aree urbane oltre il 50% sia di origine secondaria, quindi non naturale.
Lo studio condotto è stato osservazionale. Infatti ha definito un collegamento tra inquinamento e malattie autoimmuni, ma ciò non basta a stabilirne la causa.
La ricerca veronese ha dimostrato una correlazione tra l’inquinamento atmosferico e l’aumento di malattie autoimmuni, ma non ha identificato il particolato come causa scatenante di questo aumento.
Inoltre, lo studio ha preso in esame le informazioni mediche di 81363 persone, dal Giugno 2016 al novembre 2020. La maggior parte delle persone prese in esame erano donne (92%) con un’età media di 65 anni. Almeno il 22% di queste aveva una patologia concomitante. Di questo 22%, il 12% ha ricevuto una diagnosi di malattia autoimmune tra il 2016 e 2020.
Limite dell’indagine è che non si hanno informazioni sulle date delle diagnosi e l’inizio dei sintomi delle malattie autoimmuni.
Come l’inquinamento causa malattie autoimmuni e quali
L’inquinamento dell’aria, con i suoi gas di scarico provenienti dai veicoli e dalla produzione industriale, provoca un’immunità adattiva. Il corpo reagisce a una specifica entità che causa malattie, ma può capitare che questa risposta adattiva non funzioni. In quest’ultimo caso si viene a creare un’infiammazione sistemica, un danno ai tessuti e quindi una malattia autoimmune.
Le malattie autoimmuni sono patologie causate da un malfunzionamento della risposta immunitaria: gli anticorpi invece che attaccare le sostanze estranee, attaccano i tessuti dell’organismo.
Per lo studio sopracitato si è preso di riferimento il particolato atmosferico, un insieme di particelle presenti nell’aria, ad esclusione dell’acqua. Possiamo dividere le particelle del particolato in fini e grossolane. Quelle fini, fino a 100 µm (micrometri), possono essere inalate. L’esposizione a una concentrazione di particolato di 30µm/m3 è considerato il limite di tolleranza. Ne conviene che in aree più inquinate è molto più probabile essere esposti a grandi concentrazioni di particolato nell’aria.
Dalle statistiche è emerso come l’esposizione media a lungo termine sia stata tra il 2013 e il 2019 di 16µm/m3 per PM2,5 e 25µm/m3 per Pm10. L’esposizione a lungo termine al traffico e inquinanti atmosferici, aumenterebbe il rischio di artrite reumatoide del 40%, del 20% di malattie infiammatorie intestinali e del 15% del tessuto connettivo.
Anche l’Organizzazione mondiale della sanità ha indentificato l’inquinamento atmosferico come una delle principali cause ambientali per i danni alla nostra salute.
Per confermare però che la scarsa qualità dell’aria contribuisca all’insorgenza di patologie autoimmuni, è necessario che siano svolti altri studi.
Morena Motariello