Con l’arrivo della bella stagione e del forte caldo, ognuno di noi aspetta solo di potersi sdraiare al sole e godersi una bella giornata al mare. Ma fate attenzione: il pericolo è dietro l’angolo.
Molte delle creme solari che utilizziamo abitualmente per esporci senza pericoli ai raggi solari conterrebbero sostanze nocive.
La componente tossica invisibile
Uno studio condotto poco tempo fa ha riscontrato, all’interno delle creme solari più comunemente utilizzate, la presenza di una sostanza denominata benzofenone, che filtra i raggi UV. Non andate a cercare negli ingredienti del cosmetico, non lo troverete. Infatti, il benzofenone non appare nella lista Inci riportata sulle confezioni delle creme solari, ma ne è riportata un’altra, l’octocrylene. Col passare del tempo, l’octocrylene si trasforma e diventa il famigerato benzofenone.
Il benzofenone è una sostanza altamente tossica, mutagena, cancerogena e interferente endocrino, ovvero capace di alterare gli equilibri ormonali di un organismo.
L’octocrylene sarebbe anche responsabile di danni all’ecosistema marino, in particolare ai coralli. “Alcuni produttori l’hanno ritirato dai loro filtri solari per motivi ambientali”, ha dichiarato Philippe Lebaron, biologo del laboratorio di biodiversità e biotecnologie microbiche dell’Osservatorio oceanologico di Banyuls-sur-Mer (Sorbonne University-CNRS).
Corsa ai ripari
Venute a conoscenza di questo pericolo per la salute, le autorità tedesche hanno deciso di andare fino in fondo, effettuando una serie di test a campione e verificando le componenti delle creme solari più in uso. Circa 170 prodotti sono stati testati, creme per il corpo, per il viso per le labbra, destinate alla protezione dai raggi UV. Di questi 170 prodotti, 95 contenevano octocrylene e, quindi, il pericoloso benzofenone.
A tal proposito il team di ricerca tedesco ha dichiarato:
“Si consiglia ai consumatori di non utilizzare prodotti per la protezione solare dopo che la loro durata di conservazione è scaduta. Per svolgere il loro effetto protettivo dai raggi UV, i filtri UV organici sono sostanze reattive che possono alterarsi o degradarsi durante lo stoccaggio. Se il prodotto non fornisce più la protezione UV desiderata, il danno alla pelle che ne deriva è sicuramente il maggior rischio per la salute”.
Dato che, ovviamente, soprattutto oggi, non è possibile esporsi ai raggi solari senza alcuna protezione, al momento dell’acquisto sarà bene controllare le etichette dei prodotti e acquistare quelli che non contengono octocrylene.
Stefano Cortese