Conoscere quali elettrodomestici consumano più energia ci aiuta a promuovere un risparmio energetico ed economico. Gli elettrodomestici che tanto ci hanno facilitato la vita, sono ciò che nelle nostre case consuma più energia.
Eppure anche se i nostri antenati ne facevano a meno, oggi sarebbe impensabile una vita senza tali comodità; essere al corrente di quali strumenti casalinghi consumino più energia, ci può aiutare a limitare i danni per il nostro pianeta e a risparmiare in bolletta.
Essere consapevoli degli strumenti casalinghi che consumano di più
Pensate come sarebbe vivere nelle vostre case badando alle faccende domestiche come facevano i nostri antenati. Lavare i panni a mano o al fiume, conservare gli alimenti sotto sale, cucinare in grandi pentoloni nel camino, con al di sotto un grande fuoco sempre alimentato.
Uno scenario inapplicabile, viste le tante comodità legate al consumismo. Eppure non ci rendiamo conto di come piccole azioni quotidiane supportate dall’uso degli elettrodomestici, siano un grande consumo di energia.
Conoscere quali sono gli apparecchi domestici che consumano più energia, ci risulterebbe utile per modificare in parte le nostre abitudini, senza gravare necessariamente sul nostro stile di vita.
Alcuni elettrodomestici, consumano più energia per il fatto che sono perennemente in funzione, o a causa delle loro dimensioni.
Ma quali sono quelli che consumano di più?
Gli elettrodomestici che consumano di più
Tra gli elettrodomestici più dispendiosi in assoluto troviamo il condizionatore, che soprattutto nella stagione estiva, consuma, per una famiglia di medie dimensioni, circa 450 kWh. Questo non solo grava sulla bolletta ma anche sull’ambiente. Si stima, infatti, che un condizionatore di medie dimensioni emetta circa 143kg di CO2 ogni anno. Per risparmiare, si consiglia di usare la funzione di deumidificatore e fare una pulizia periodica dei filtri.
Altro elettrodomestico di cui non possiamo far a meno è il frigorifero. Perennemente attaccato alla presa della corrente, consuma il 25% annuo di energia. Se con congelatore, arriviamo a 300 kWh l’anno. A livello ambientale, produce circa 102 kg di CO2 ogni anno.
Abbiamo poi la lavatrice, che con una media di 260 lavaggi annui, spreca 240 kWh all’anno per un costo di circa 63 euro. C’è da dire, però, che il consumo di questa dipenda anche dalla temperatura dell’acqua di lavaggio: farla funzionare a 30 gradi invece che a 60 permette di evitare il 30% di energia.
Altro elettrodomestico che consuma molta energia è la lavastoviglie. Alcune accortezze, come l’evitare l’asciugatura con aria calda, possono portare a un risparmio rispetto al lavaggio a mano. Ogni anno una lavastoviglie di classe A, consuma mediamente 220 kWh. A livello ambientale vi è un impatto di circa 140kg di CO2 ogni anno.
Il nostro caro microonde, che in questa vita frenetica tanto ci aiuta nel preparare velocemente i nostri pasti, ogni anno, invece, produce 133kg di CO2.
L’impatto degli elettrodomestici che consumano più energia e come limitarlo
Dalle statistiche emerge come, per una famiglia di 4 persone, la spesa media annua, dovuta al consumo di energia proveniente dagli elettrodomestici, sia di circa 600 euro.
Facendo la somma delle emissioni di ogni elettrodomestico, ogni famiglia produce ogni anno circa 673kg di CO2; dato che moltiplicato per le famiglie in Italia arriva a 17 Miliardi di emissioni di CO2.
Sarebbe il caso di non prediligere l’uso di elettrodomestici inutili, che ci semplificano di poco la vita, come ad esempio gli spremiagrumi e grattugie elettriche.
Altro discorso per il condizionatore con funzione deumidificatore in abbinamento a un ventilatore, che ci può far ottenere un taglio di energia fino al 75%. Oppure pensiamo alla lavatrice a una temperatura non superiore ai 30 gradi che ci consente un 90% di risparmio di energia. Sempre a proposito di vestiti, limitare l’uso dell’asciugatrice può significare risparmiare oltre 160 euro ogni anno. Invece, per quanto riguarda il frigorifero, sarebbe utile prenderne uno proporzionato alle proprie esigenze e monoporta. La grandezza esatta sarebbe quella di 100 litri a persona.
Anche il computer in questo periodo di pandemia ampiamente usato per lo smartworking, ha avuto un suo impatto. Infatti, avendolo acceso per almeno 9 ore al giorno ha comportato un consumo annuo di 175 kWh. Sarebbe il caso di abbassare la luminosità e attivare la funzione di stand-by se non utilizzato per più di 2 minuti. Lo stand by infatti è responsabile del 30% della bolletta elettrica, che in termini monetari si traduce in circa 250 euro annui. Quando non in uso, staccare la presa, in quanto anche da spento è capace di assorbire energia elettrica.
Inoltre, passare a fonti di energia rinnovabili installando pannelli fotovoltaici, può essere la soluzione a questo grande spreco.
Non dimentichiamo che attualmente vi sono sussidi statali che permettono un risparmio sull’investimento per l’installazione di pannelli nelle proprie abitazioni.
Morena Motariello