La questione ambientale è sempre più un tema caro a coloro che si occupano di edilizia ed impianti, privilegiando fonti di energia rinnovabili. L’obiettivo è quello di ridurre l’inquinamento e l’impatto ambientale.
L’Unione europea si sta muovendo verso la transizione ecologica. A tal proposito citiamo il piano REPowerEU, annunciato il 18 Maggio da Ursula von der Leyen, Presidente della commissione europea. Questo piano prevede che entro il 2025 tutti gli edifici commerciali abbiano obbligatoriamente una copertura solare, mentre per gli edifici residenziali l’anno in questione è dal 2029 in poi.
Quali sono le energie rinnovabili per gli impianti e gli edifici e dove vengono utilizzate?
Energie rinnovabili per gli impianti e gli edifici: dove vengono utilizzate?
Le energie rinnovabili sono un bene prezioso in quanto ricavate da risorse naturali e inesauribili, con la capacità di autorigenerarsi.
Esse sono: l’energia solare, l’energia eolica, l’energia geotermica, l’energia idroelettrica e l’energia da biomassa. Attraverso la tecnologia, le energie citate possono essere trasformate e destinate alla produzione di energia elettrica e termica.
Tra le soluzioni rinnovabili per la produzione di energia elettrica abbiamo: il geotermico, l’eolico, le biomasse, il fotovoltaico, l’idroelettrico.
Rientrano tra le fonti di energia rinnovabile per gli impianti di riscaldamento e raffreddamento le pompe di calore, le biomasse, il geotermico, il solare termico.
La situazione italiana sulle energie rinnovabili per gli impianti
In Italia, più di un terzo dell’energia elettrica proviene da fonti ecosostenibili. Su tutti domina l’idroelettrico; seguito dal fotovoltaico, le bioenergie, l’eolico e il geotermico.
L’Italia, si posiziona come terzo produttore di energie rinnovabili in Europa, ed ha importanti differenze in base al territorio e alla distribuzione. L’idroelettrico si produce soprattutto dove il terreno ha forti pendenze, come nel territorio alpino.
Per quanto riguarda il fotovoltaico, è più presente al Sud grazie a una maggiore esposizione solare e a una minore latitudine. L’energia eolica viene raccolta e prodotta soprattutto nelle grandi isole, come Sicilia e Sardegna, a cui si aggiunge la parte meridionale degli appennini a partire da Puglia, Campania e Basilicata.
L’energia geotermica, invece, ha come polo di produzione la Toscana, per ragioni storiche e caratteristiche geologiche.
Negli ultimi anni vi è stata una grande crescita in termini di produzione e distribuzione dell’energia rinnovabile. Basta sapere che nel 2010 erano solo 356 i comuni italiani ad avere impianti elettrici o termici basati su energie rinnovabili: oggi la percentuale è del 100%, ogni comune italiano ha almeno un impianto rinnovabile.
Secondo un rapporto di Legambiente, sono 7776 i comuni in cui è installato almeno un impianto fotovoltaico; 7223 hanno almeno un impianto solare termico, 3616 hanno un sistema a bioenergia; 1489 comuni sfruttano l’energia idroelettrica, 1049 hanno impianti eolici e 594 si alimentano con energia geotermica.
Il Decreto aiuti
Il Decreto aiuti (DL50/2022), punta ad accelerare la transizione energetica, a diminuire la dipendenza da fonti fossili di energia e alleggerire i costi a carico delle imprese, gravati anche dall’aumento del prezzo dell’energia.
Il decreto aiuti, amplia anche le aree considerate idonee all’installazione di impianti con energie rinnovabili. Le aree idonee devono comunque essere a un minimo di 7km dal perimetro di aree e beni sottoposti a tutela, per quanto riguarda l’eolico. Per il fotovoltaico, la distanza da tenere dai beni a tutela è di almeno 1km.
C’è ancora molto da fare, ma sembra un buon inizio.
Morena Motariello
Fonti: Edilportale; Edilportale; Enelgreenpower