In Spagna, è severamente vietato sprecare il cibo. Molte aziende infatti, saranno obbligate a trasformare la frutta non vendibile in marmellata o in succo. Non solo. Nei ristoranti sarà opportuno dotarsi di una doggy bag in nome dell’anti spreco nazionale.
Il Parlamento spagnolo, ha, infatti, di recente approvato una legge anti spreco, che ha l’obiettivo di dare il buon esempio al resto dell’Europa.
Ma in maniera concreta che cosa potrebbe succedere se le aziende chiamate in causa dovessero fare a meno di tali raccomandazioni?
Scopriamolo insieme.
Multe salatissime per non sprecare il cibo
Sappiamo bene che “chi ben comincia è a metà dell’opera”; è il caso del governo spagnolo che ha diffuso un vademecum, con le relative linee guida, da fornire alle aziende chiamate in causa, per comprendere se è possibile trasformare la frutta non vendibile in marmellata, succo, cibo animale, biocarburanti o fertilizzanti. Insomma, verificare la positività del riuso.
Nel caso in cui fosse possibile la trasformazione, piccole e medie e grandi imprese incorreranno in multe da duemila a 500mila euro.
Le multe, ahimè, verranno elargite anche a tutte quelle attività ristorative che non si doteranno di doggy bag.
Questo, perché, un altro punto davvero fondamentare del progetto di legge, è ridurre tutto quel cibo ordinato dai clienti e non consumato, circa 1/3 di questo è destinato alla spazzatura.
Non solo aziende e ristoranti ma anche supermercati
Infine, nel suo giro al centro della catena alimentare, una manovra del disegno di legge riguarda anche la grande distribuzione.
Il governo propone ai supermercati e ai negozi alimentari spagnoli linee di vendita per prodotti “Brutti, imperfetti o poco attraenti”. Questo perché circa 1.300 tonnellate di cibo sprecato in Spagna, non viene acquistato a causa dei suoi inestetismi.
In più, le istituzioni hanno ben pensato di promuovere tra gli scaffali, prodotti stagionali, locali e biologici, investendo, quindi, sul concetto di educazione biologica.
La finalità dell’iniziativa
Come spiegato dal ministro spagnolo dell’agricoltura, della pesca e dell’alimentazione Luis Planas, il nuovo strumento adottato dal Governo per non sprecare il cibo, ristabilirà i processi della catena alimentare, ispirandosi all’economia circolare.
Inoltre, con questo nuovo disegno di legge, la Spagna si allinea all’Obiettivo 12 dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.
In Italia il valore dello spreco alimentare vale quasi 7.37 miliardi di euro all’anno e lo sperpero di cibo avviene soprattutto in casa, tra il 60% e 70% del totale (1.866 tonnellate 2021).
Al fine di limitare i danni, dal 2016 è entrata in vigore la legge 166/2016, la cosiddetta norma “antisprechi”, la cui prima firmataria è stata l’onorevole Maria Chiara Gadda.
Piccoli passi, ma fondamentali.
Fonte: Luce!