venerdì , 22 Settembre 2023
Foto di Luciano Dente da Pixabay

A Cafasso (Paestum) si è concluso il workshop “Via italiana” per il turismo sostenibile

All’interno del progetto Outdoor Experiences 2023, nell’area espositiva Next, un ampio spazio che si sviluppa nell’ex tabacchificio ubicato in località Cafasso, si è tenuto sabato 15 aprile, alle 15.00, nell’aula Cervati, il workshop intitolato “Via italiana – Tavolo sul turismo sostenibile. Durante l’incontro ha preso parola anche il Dottor D’Antonio, Presidente di FONMED. 

Via italiana 

Fonte: BIO – DISTRETTO

Via italiana è anche il nome di una Rete costituita lo scorso anno da 21 soci promotori: Touring club Italia, la Coop culture, l’Associazione italiana turismo responsabile, Slow food, Legambiente, la Fondazione per l’innovazione dell’Istituto Intesa San Paolo e la Rete internazionale dei Biodistretti IN.N.E.R.

Essa si basa, essenzialmente, sul presupposto che il concetto di turismo vada profondamente rivisitato, nelle sue attività invasive nei riguardi della natura.

 Il turismo che merita di essere sviluppato è un mix di beni materiali e immateriali e per quanto riguarda in particolare il nostro Paese, esso è l’identità stessa dell’Italia.

I riflessi dell’emergenza pandemica, lo sviluppo delle tecnologie digitali, e la disponibilità di risorse finanziarie comunitarie di rilievo e di lungo periodo sono la chiave giusta per rivedere concetti obsoleti applicati quasi in modalità automatica in questo settore.

L’evoluzione auspicabile è quella verso un turismo di precisione che superi storiche limitazioni quali la stagionalità, la concentrazione dei flussi, la non adeguata preparazione tecnica all’accoglienza sono gli obiettivi da raggiungere.  

Fonte: BIO – DISTRETTO

Carta dei valori di Via italiana, Rete Solidale per il Turismo di precisione

 

  1. Il Turismo è intrinsecamente sociale, perché genera Bene Comune abilitando la crescita di persone e di comunità; si basa sull’insieme delle doti di accoglienza e di scambio proprie della nostra cultura, da arricchire e modernizzare attraverso la formazione e la tecnologia
  2. È “elitario ma per tutti”: l’Italia è un giacimento diffuso, aperto a un turismo di incontro e di qualità, che educhi e non massifichi; parteciparvi significa affinare le proprie attese e capacità, non semplicemente trovare la proposta adatta ai propri attuali
  3. È uno strumento di sistema, realizza una visione euromediterranea e multisettoriale, perché esalta la peculiarità italiana come prodotto delle dinamiche che nei millenni l’hanno determinata in tutte le sue dimensioni; dunque richiede il contributo di tutti gli interlocutori istituzionali, all’interno di una più armoniosa articolazione delle competenze (Ministeri del Turismo, Infrastrutture e Trasporti, Agricoltura, Beni Culturali, Esteri, Amministrazioni locali, Fondazioni).
  4. È “di precisione”, iperefficace, etico: Big Data e Intelligenza Artificiale sono i fattori determinanti del processo. Consentono di individuare il cliente e di combinare il suo profilo con ogni singolo elemento significativo dei territori e della cultura, secondo una logica iperselettiva “da infinitamente piccolo a infinitamente piccolo”. Grazie a questo, si può passare dalla tradizionale logica pull a quella push, che non attende i turisti ma individua, promuove e stimola i loro interessi potenziali. L’ispirazione al Bene Comune impone il rigoroso rispetto della segretezza del dato personale.
    Fonte: Giuliano D’Antonio
  5. Garantisce la tutela della proprietà dei dati: i dati rimangono rigorosamente di proprietà dell’ente che li ha generati nel tempo. Vengono anonimizzati per garantirne la segretezza; transitano attraverso un database centrale al fine di essere analizzati, arricchiti e poi restituiti all’ente.
  6. Ha per finalità il bene comune: secondo i principi del nonprofit, realizza sui territori un vantaggio per la collettività in termini di redistribuzione delle risorse, capacitazione, occupazione di qualità, riduzione dei gap di genere, pieno esercizio della cittadinanza; si impegna pertanto a essere misurato sulla base della sostenibilità economica e del raggiungimento di milestone di impatto, anche nella prospettiva dell’assegnazione di risorse pubbliche e private.
  7. È sostenibile in senso completo: non basta oggi rispettare il principio di sostenibilità nelle dimensioni “Ambiente” (da lasciare in condizioni migliori di come lo si trova) e “Sociale” (coesione, redistribuzione, produzione di bene comune). Il turismo in Italia deve promuovere una “Sostenibilità Culturale” fondata su più valori: l’educazione come abilitazione cognitiva, la formazione digitale, l’eccellenza del servizio, la capacità di trasferire l’Italian human touch, le tradizioni come strumento delle identità comunitarie, il ruolo formativo delle culture e dei patrimoni, la preparazione delle nuove generazioni alle digital humanities.
  8. È fondato su relazione e cittadinanza: il turista è un cittadino in movimento e non un consumatore; contribuisce alla crescita della comunità locale attraverso i bisogni e le attese che esprime. Vanno formate, tramite un apposito “disciplinare”, comunità accoglienti in grado di creare legami Vanno garantite la formazione e l’inclusione digitale delle stesse comunità accoglienti, con l’intento di valorizzare il capitale umano e di offrire prospettive ai territori. Nel rapporto tra periferia e centro si deve prevedere la nascita di promotori dello sviluppo e di laboratori di comunità che coinvolgano abitanti e visitatori creando legami stabili, nonché la disseminazione delle buone pratiche, sostenuta dall’informazione e dalla formazione.
  9. È autenticamente italiano: sia perché si ispira a un Italian human touch -l’idea di accoglienza e convivialità che è riconosciuta universalmente alla nostra cultura- sia perché per realizzarlo concorrono capacità progettuali, di servizio, finanziarie, tecnologiche del più alto livello tutte espresse dal Paese.
  10. Si basa sulla condivisione: nella nuova idea di turismo l’attenzione si sposta dal livello manutentivo del patrimonio al destino comune di un Paese e di tutte le comunità che lo formano: il passaggio da I care a I share rappresenta la missione stessa del Terzo Settore; nell’azione esterna questo si esprime attraverso la reinterpretazione delle aree minori in sinergia con le
  11. Il Comitato Via italiana al proprio interno segue un’ottica inclusiva e solidale; chi aderisce valorizza il proprio patrimonio di esperienze, metodi, contenuti, dati per aumentare la forza della proposta comune e per accelerare la digitalizzazione di ciascuno. Sono principi non rinunciabili il coinvolgimento del massimo numero di nuovi aderenti e una governance democratica alla quale tutti i soggetti partecipano paritariamente.

 

Fonte: Via italiana

Via italiana si propone un modello basato non   mediazione paritaria tra domanda e offerta di turismo, qualcosa che vada quindi ben oltre la semplice intermediazione dei servizi turistici dalla spiccata natura commerciale. 

 

Fonte: Giuliano D’Antonio

Un nuovo concetto di turismo che veda al centro la sostenibilità ambientale, sociale e culturale, le tre dimensioni che insieme formano la responsabilità delle generazioni attuali verso le prossime.

Attraverso le iniziative della rete Via italiana si potranno formare comunità accoglienti, migliorandone le capacità gestionali e tecnologiche per la trasformazione del turismo.

Per maggiori informazioni:  www.biodistretto.net/via-italiana/  o scrivere un’email a presidente@coregions.eu

Fonte: Comunicato stampa BIO – DISTRETTO

 

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