Si è conclusa la seconda giornata della VI edizione di Med- Limes, “ai Confini del Mediterraneo”.
Ospite d’eccezione del 20 maggio 2023, il regista Dalil Belkoudir, creatore di Digital Gate International Film Festival, primo festival internazionale di cortometraggi online mensile in Algeria e in tutto il mondo arabo.
Il cinema come speranza: questo è il messaggio chiave di cui si fa promotrice la prestigiosa rassegna nata durante il Covid-19 per abbattere i muri della solitudine di cui tutto il mondo ha sofferto durante la pandemia.
Il vulcanico creatore algerino, attraverso il suo format cinematografico, innesca azioni mirate e sostenibili, avvalendosi del supporto dei più giovani.
Per citarne una, Belkoudir, insieme ai suoi ragazzi, pianta alberi per ogni cortometraggio che giunge da ogni dove del mondo. Inoltre, Digital Gate International Film Festival ha permesso ai protagonisti dell’iniziativa, di professionalizzarsi cinematograficamente, facendo di quest’arte un vero e proprio lavoro.
Alle 14:00 un saluto veloce al nostro Pasquale Napolitano, docente di Digital video all’Istituto Nazionale di Design di Napoli e presso l’Accademia di Belle Arti e autore di “Qualcosa Resta”, documentario fuori concorso sgorgante di prestigio, dedicato agli spazi e alle architetture irpine a 40 anni dal terremoto.
Nel pomeriggio, presso l’Associazione culturale ART.TRE, alle 17:00, si è tenuto, invece il secondo forum Parità di genere e povertà della VI edizione di Med-Limes, ai confini del Mediterraneo, dedicato al romanzo “Il segno opposto”(Saggese Editori).
Romanzo di prossimità che narra le vicende umane di Yasir, giovane profugo siriano. Uno scritto che rimarca la volontà di ritornare alle proprie radici come premessa di rigenerazione, per riscoprirle attraverso i personaggi che riempiono un Sud, che si è svuotato negli anni anche per via della piaga dello spopolamento.
Uno scritto di “giornalismo giornalismo” in cui si intrecciano inevitabilmente destini e amori, azioni salvifiche, ancestrali se vogliamo, in disuso e quasi ripudiate con disprezzo per certi versi.
Accogliere – ha ricordato Ferrara – non è un atto politico ma dovuto, così come promosso attraverso le azioni di ResQ Salerno che compie soccorsi in mare nel Mediterraneo, perché proteggere la vita è un diritto di tutti.
Attorno a questo prezioso momento, Davide Landi di Asp Salerno è intervenuto chiedendo all’autore se ci fosse stato un feedback dai tanti Yasir che esistono nel mondo. Anche Gabriele Sottile di Link-coordinamento universitario ha testimoniato il proprio punto di vista sulla questione, ricordando anche la necessità di aprirsi ad altre tematiche di uguaglianza, che tocchino aspetti civili e invitando a riflettere sui giovanissimi italiani che vivono condizioni di disuguaglianza diverse da quelle legate ai drammi degli sbarchi, ma che comunque inducono la nuova generazione ad approdare altrove. Interessanti spunti di riflessione anche da parte degli studenti universitari Anastasiya Kuzma, Simone De Rosa e Alessia Nobile che ha discusso insieme all’artista Eleonora Alabiso, illustratrice del romanzo, sul significato della copertina di “Il segno opposto”.
Ferrara ha poi chiuso il cerchio pomeridiano, affermando:
Partendo da “Il segno opposto”, da un intreccio di radici in cui l’identità del posto e di chi vi è nato si fonde con quella di chi proviene da una terra lontana, abbiamo sfruttato come pretesto la narrativa, mutuando da essa il potere di svelamento della realtà, ossia la capacità di offrire strumenti di interpretazione ed elaborazione. Sollevando interrogativi. Dalla piaga del caporalato e dallo sfruttamento, al mancato riconoscimento dei diritti di cittadinanza alle italiane e agli italiani con background migratorio che vivono e animano il nostro Paese. Fino alla questione demografica e alle opportunità dell’integrazione in relazione al ripopolamento e alla rinascita delle zone marginali.
Restando umani, si è concluso il secondo momento di dibattito con la giornalista Stefania Marino che ha moderato l’evento.
Inoltre e in conclusione, come ogni anno, Med- Limes rende omaggio alla cultura, ripercorrendo le sonorità musicali. Per questa edizione, il primo gruppo che si è esibito, presso l’Arco Catalano, è stato lo Smooth Jazz 66 Quintet con il musicista indiscusso Gabriele Rosco.
SEDI:
Arco Catalano: Via Mercanti, 67, 84121 Salerno SA
Ribush (ART.TRE): Vicolo S. Bonosio, 7, 84121 Salerno SA
Teatro delle Ancelle del Sacro Cuore Santa Caterina Volpicelli, Piazza Giacomo Matteotti, 1, 84121 Salerno SA