La Giornata Internazionale per il Ricordo della Tratta degli Schiavi, celebrata il 23 agosto di ogni anno, rappresenta un’importante occasione per riflettere sul passato e impegnarsi per un futuro migliore. Questo momento nacque con l’intenzione di commemorare le vittime della tratta degli schiavi e per promuovere consapevolezza sulle conseguenze di questo oscuro capitolo della storia umana.
Nella fattispecie, fu promossa dall’UNESCO entrando in vigore a partire dal 21 marzo 1950 e venne recepita poi in Italia solo successivamente, ai sensi della Legge 23 novembre 1966, n. 1173, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale del 7 gennaio 1967 n. 5.
Perché dobbiamo ricordare?
Gli schiavi non avevano nessun tipo di diritto legale nella maggior parte delle aree in cui potevano essere giustiziati per crimini che non erano reati capitali per i bianchi. La loro testimonianza non poteva essere usata né a favore né contro i bianchi e i loro processi si tenevano principalmente in tribunali speciali. Gli schiavi non potevano possedere alcuna proprietà, spostarsi senza il consenso dei loro proprietari e sposarsi.
E oggi cosa è cambiato? Quali sono gli schiavi del presente e soprattutto in che modo le Nazioni Unite si battono per preservare società pacifiche e inclusive entro il 2030?
Il contesto storico e riflessioni sul passato
La Giornata Internazionale per il Ricordo della Tratta degli Schiavi ha la finalità di imprimere nella memoria di tutti i popoli la tragedia del commercio degli schiavi, con relativa rivolta, avvenuta sull’isola di Santo Domingo nella notte tra il 22 e il 23 agosto 1791. Questa venne guidata interamente dal primo generale di colore, Toussaint Louvertoure, rivoluzionario haitiano afroamericano, che combatté prima per gli spagnoli contro la Francia e poi per la Francia contro Spagna e Gran Bretagna.
La sua missione risultò fortemente incisiva per l’avvio dei primi moti rivoluzionari nel 1800 a Santo Domingo, dove venne sottratta alla loro libertà la più prospera colonia di schiavi dell’epoca, con l’esplicito rifiuto della razza come base di scala sociale.
Per i motivi appena citati, la Giornata internazionale per il commercio degli schiavi e la sua abolizione è stata celebrata nel corso degli anni in molti Paesi del mondo, in particolare ad Haiti il 23 agosto 1998 e in Senegal, il 23 agosto 1999.
Goal 16 e i matrimoni forzati, nuova schiavitù contemporanea
L’Obiettivo 16 dell’Agenda 2030 dell’ONU mira a ottenere società pacifiche e inclusive entro il 2030. Per raggiungere tale scopo le Nazioni Unite chiedono a gran voce di ridurre tutte le forme di violenza, torture e combattere la criminalità organizzata, la corruzione, i flussi illegali di armi e di denaro.
Nel 2021 circa 50 milioni di persone hanno vissuto in condizione di schiavitù contemporanea: si tratta di ben 28 milioni di esseri umani imprigionati nel lavoro forzato e di 22 milioni nei matrimoni forzati. Sono le ultime stime globali della schiavitù moderna, pubblicate dall’Organizzazione internazionale del lavoro ( ILO ), dall’Organizzazione internazionale per le migrazioni ( IOM ) e dal gruppo internazionale per i diritti umani Walk Free.
L’incidenza dei matrimoni forzati, in particolare che coinvolgono i bambini di età pari o inferiore a 16 anni, è probabilmente molto maggiore di quanto le stime catturino, perché si basano su una definizione ristretta che esclude alcuni matrimoni precoci. Vengono definiti obbligati perché un minore non può legalmente acconsentire a sposarsi.
Per combattere tali abomini e per preservare il sedicesimo Obiettivo dell’Agenda 2030, si battono migliaia di attivisti in tutto il mondo. Purtroppo, però, stando ai dati riportati dalle Nazioni Unite, nel 2018 sono stati uccisi ben 397 persone che cooperavano per salvaguardare l’esistenza degli schiavi dell’oggi. Si trattava principalmente di attivisti, giornalisti e sindacalisti che hanno vissuto in Paesi particolarmente a rischio sicurezza e che si sono battuti per costruire una società più giusta e inclusiva.
Iniziative e celebrazioni
Durante la Giornata Internazionale per il Ricordo della Tratta degli Schiavi, vengono organizzati eventi in tutto il mondo per commemorare le vittime e promuovere la consapevolezza. Queste iniziative includono conferenze, mostre, spettacoli teatrali e proiezioni di film che affrontano il tema della tratta degli schiavi. È anche comune promuovere dibattiti e discussioni in cui esperti e attivisti condividono le loro conoscenze e punti di vista.
Tra le opere cinematografiche più rilevanti sulla tratta degli schivi, come non citare Django Unchained, film del 2012 scritto e diretto da Quentin Tarantino, omaggio al film del 1966 Django diretto da Sergio Corbucci.
12 anni schiavo, invece, è un film del 2013 diretto da Steve McQueen e tratto dall’omonima autobiografia di Solomon Northup del 1853. Nel 1841, durante la Prima della Guerra di secessione, Solomon Northup, talentuoso violinista di colore, viene ingannato da due falsi agenti di spettacolo, imprigionato e portato in Louisiana, dove rimarrà in schiavitù fino al 1853
In conclusione, la Giornata Internazionale per il Ricordo della Tratta degli Schiavi ci spinge a prendere un impegno attivo nella lotta contro ogni forma di discriminazione e sfruttamento, per promuovere la libertà, l’uguaglianza e il rispetto per tutti gli esseri umani.
Fonti: blog.geografia.deascuola.it; SkyTG24; LavocediNewYork; Wikipedia