venerdì , 22 Settembre 2023

“Rivoluzione Bio” e #IOPARLOBIO al SANA per sostenere a gran voce il biologico italiano

In troppi stanno speculando su un presunto rischio di crisi del biologico facendo leva sul dato negativo, registrato da Nomisma tra luglio 2022 e luglio 2023, relativo al calo del 3% del volume delle vendite nella grande distribuzione. Azione avventata, in quanto il valore del mercato domestico è invece complessivamente in crescita del 7% e quello dell’export dell’8%.

Di questo e molto altro si è discusso durante “Rivoluzione Bio. Innovazione e sostenibilità: esperienze nel Bio e trasferimento dell’innovazione”, nella prima giornata della 35esima edizione del SANA – Salone Internazionale del Biologico e del Naturale a BolognaFiere.

L’incontro è stato organizzato da FederBio Servizi, AssoBio, Agenzia Ice e Nomisma, nel quadro del progetto Being Organic In Eu gestito da FederBio in partenariato con Naturland.

“Rivoluzione Bio”

“Rivoluzione bio” è un appuntamento degno di nota, strutturato per dibattere su quelli che possiamo definire i temi caldi legati alla realtà biologica, sia dal punto di vista politico che economico.

Alla tavola rotonda di ieri: Luigi D’Eramo – Sottosegretario Politiche Agricole con delega al biologico; Cristiano Fini -Presidente CIA Agricoltori Italiani; Nicoletta Maffini – Presidente ASSOBIO; Maria Grazia Mammucini – Presidente FEDERBIO; Ettore Prandini – Presidente COLDIRETTI; Livio Proietti – Commissario Straordinario ISMEA.

Gli ospiti hanno dissertato sulla necessità di definire vere e proprie azioni efficaci per sostenere lo sviluppo del biologico, che a detta della Presidente di FEDERBIO Mammuccini deve essere ripianificato dal punto di vista strategico. Puntando, ad esempio, sul giusto prezzo, sulla zootecnia per superare gli allevamenti intensivi, sul supporto degli agricoltori, sul contrasto dei cambiamenti climatici e sulla valorizzazione dell’agroecologia.

Fondamentale è anche la promozione del Piano di Azione Nazionale del Biologico, necessario per valutare azioni mirate a sostegno dell’export dei prodotti bio Made in Italy, al fine di contrastare l’italian sounding.

Di particolare rilievo è anche l’esigenza di rafforzare la consapevolezza tra i consumatori sui benefici dell’agricoltura biologica, così come del resto ha ricordato il Commissario Straordinario ISMEA Proietti, che ha ribadito ai presenti il dovere di promuovere una corretta comunicazione, rivolta soprattutto ai giovani italiani, che spesso sono vittime di cibo spazzatura, perché “l’alimentazione del biologico è un’alimentazione sana”.

Restando su questo tema, interessante il dialogo sull’attività di promozione del Masaf e realizzata da ISMEA, dal titolo #IOPARLOBIO; iniziativa centrale anche per il Sottosegretario Luigi D’Eramo che, ribadendo la pregevole formazione degli operatori, concepisce la divulgazione come un pilastro del Piano d’azione per il biologico, che va velocizzato e ripensato così come un eventuale marchio Made in Italy bio.

Il biologico è una realtà vitale, un settore in cui l’Italia sta puntando da anni con convinzione tanto da essere diventata leader in Europa e nel mondo. (…) Ha alla base molteplici valori: sostenibilità, salute, sicurezza alimentare, identità dei territori, tutela del suolo. Stiamo lavorando per raggiungere obiettivi sempre più ambiziosi, non solo puntiamo al 25% di superficie nazionale coltivata a biologico già nel 2027, ma a far sì che l’aumento delle produzioni si accompagni a un rilancio dei consumi interni anche tramite campagne di comunicazione ad hoc come quella presentata qui oggi dal Masaf, realizzata da Ismea.

Le associazioni 

A “Rivoluzione Bio” in prima linea e in gran presenza anche le associazioni. 

«I risultati ottenuti dall’agricoltura biologica contribuiscono a fare dell’agricoltura italiana la più green d’Europa. L’obbligo di scrivere in etichetta l’origine della materia prima e la volontà di valorizzare prodotti a km zero da parte dell’industria e dei consumatori, sta favorendo la costruzione di filiere biologiche nazionali» – queste le parole di Ettore Prandini, Presidente di Coldiretti, che incoraggia al biodinamico – esattamente come a una possibile sfida – alla creazione di un Sistema Paese cooperativo, al fine di rafforzare sentieri trasversali tra le parti coinvolte nel mondo del biologico.

Cristiano Fini, Presidente di Cia Agricoltori italiani, invece fa una richiesta: «Chiediamo al Governo di velocizzare l’iter del Piano d’azione e degli indirizzi dettati dalla Ue, così da dare una strategia chiara, unitaria e organica a tutto il comparto, con una prospettiva a 360 gradi che parli ai cittadini-consumatori, che aiuti le imprese agricole e potenzi la sostenibilità».

Nicoletta Maffini, Presidente di AssoBio, invece, fa un appello a livello politico e sociale: «Le sfide che ci attendono nel futuro, in termini sia economici che ambientali, richiedono ora uno sforzo aggiuntivo. Per questo la politica deve dare un aiuto concreto. Insieme a Federbio stiamo lavorando sulle richieste da fare, dalla riduzione dell’Iva sui prodotti bio alla riduzione dei costi delle certificazioni».

Attesi altri appuntamenti al Salone Internazionale del Biologico e del Naturale, in corso da ieri fino a domenica 10 settembre.

Fonte: Ufficio Stampa SANA
Margherita Parascandalo

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