sabato , 2 Dicembre 2023

Ecomondo: “La ricerca di un nuovo modello economico”. Il punto di vista di Mariano Serratore (ICEA)

Il 7 novembre 2023, alla 26esima edizione di Ecomondo, alle 14:30, presso il polo fieristico di Rimini, il Direttore Tecnico di ICEA, Mariano Serratore, in rappresentanza dell’Istituto, ha partecipato al convegno “La ricerca di un nuovo modello economico”.

L’incontro è stato organizzato dal magazine I,We – Inclusion, Welfare, Environment, edito da Gruppo EcoEridania, insieme alla casa editrice Edizioni Este, in collaborazione con FIAP – Federazione italiana autotrasportatori professionali.

Al centro del dibattito il concetto di simbiosi industriale, oggetto di molteplici accezioni: condivisione di risorse, materie prime, energia, sottoprodotti, nuovo capitalismo di tipo inclusivo e di modelli economici rigenerativi; una vera e propria rivoluzione anche in termini eco-innovativi.

Sulla simbiosi industriale, inoltre, d’incoraggiamento anche le parole del Ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin che, presente al dibattito, ha dichiarato: «La velocità con cui arrivano le innovazioni è impressionante. Se tornissimo indietro al 2020, nessuno avrebbe previsto che in tre anni, ci sarebbe stata un’evoluzione di questo genere, per quanto riguarda il settore della transizione energetica. Tutto ciò che noi oggi prevediamo è per difetto. Questa è la sfida che dobbiamo vivere.»

Ricordiamo che hanno preso parte all’evento anche i seguenti relatori: Ada Rosa Balzan, Direttrice I,WE; Camilla Colucci, Co-founder & CEO Circularity e Vicepresidente Innovatec con deleghe ESG; Laura Cutaia, Presidente SUN Symbiosis user network ENEA; Fabio Fava, Professore ordinario di Biotecnologie industriali ed ambientali presso la Scuola di Ingegneria dell’Università di Bologna e Presidente del Comitato Scientifico di EcoMondo. L’vento è stato moderato da Chiara Lupi, Direttrice editoriale Este.

 

Gli interventi

Al centro del dialogo, come già sottolineato, simbiosi industriale ed economia circolare, il binomio per un nuovo modello economico integrato di distretti industriali tra energia, acqua, scarti e know how.

Si tratta di un paradigma in grado di ridurre i costi di produzione, rendendo le imprese più competitive e i distretti stessi più sostenibili e rispettosi dell’ambiente. Inoltre, economia circolare e simbiosi possono fungere da volano per nuove opportunità di lavoro, stimolando l’innovazione e la crescita economica.

La Professoressa Ada Rosa Balzan, Direttrice di I, We, si è soffermata sul concetto di simbiosi industriale, come forma di aggregazione, tra tutte quelle aziende che possono sinergicamente collaborare vicendevolmente. A tal proposito la Balzan ha affermato che “lo scarto di un’impresa può diventare materia prima per un’altra”. In questo modo il processo simbiotico ha dei vantaggi, anche dal punto di vista sociale, perché implica la riduzione dei costi di gestione, diminuendo, pertanto, anche i rischi legati allo smaltimento CO2.

Camilla Colucci, Co-founder & CEO Circularity e Vicepresidente Innovatec con deleghe ESG ha, invece, posto l’attenzione sul progetto Circularity e sull’importanza di mettere al servizio altrui una piattaforma per “trovare partner industriali e migliorare l’uso delle risorse delle imprese. In tal modo si prevede un sistema di misurazione dell’impatto ambientale”. Attuando questa soluzione è possibile migliorare la transizione ecologica, attraverso l’economia circolare, garantendo lo sviluppo di nuovi soggetti economici e dunque anche industriali.

Nel corso del convegno, anche Alessandro Peron, Segretario Generale FIAP, ha spiegato la necessità di mettere in campo incentivi per far sì che le imprese recuperino materie prime. L’Italia, infatti, pur essendo la quarta Nazione al mondo in termini di esportazione, sostanzialmente, ha grossi limiti: «Questo ci permetterebbe di non dipendere dagli altri ma di diventare auto produttori di materia prima.»  –queste le parole di Peron.

A seguire, l’intervento di Pierpaolo Parodi, Direttore Logistico Gruppo EcoEridania, che si è focalizzato sulla possibilità di usare il biocarburante, per compiere una svolta sostenibile nel settore dei trasporti. Ridurre la quantità di energia può fare la differenza, promuovendo l’incentivo di veicoli idonei anche in termini di manutenzione.

Con Laura Cutaia, Presidente SUN- Symbiosis User Network ENEA, si è discusso dell’assoluta necessità di soffermarsi su un confronto costante con gli stakeholder pubblici e privati, al fine di superare tutte le probabili difficoltà legate al processo di simbiosi: «Le organizzazioni del territorio devono guardare alle risorse che hanno in esubero progettandole per le destinazioni concrete che hanno sul territorio.»

Preziosissimo, in chiusura, anche l’intervento di Fabio Fava, Professore ordinario di biotecnologie industriali e ambientali della Scuola di Ingegneria dell’Università di Bologna, nonché Presidente del Comitato Scientifico di Ecomondo, che ha asserito sulla bioeconomia al fine di creare un ecosistema più resiliente e sostenibile, in cui sia possibile rigenerare la biodiversità.

L’intervento di Mariano Serratore per ICEA

Per quanto concerne la visione di ICEA, questa è stata illustrata dal suo Direttore Tecnico, Mariano Serratore, che ha articolato, durante il suo intervento, l’importanza della tracciabilità; il vero e proprio motore energetico per la simbiosi industriale.

A tal proposito, Serratore ha dichiarato:

Durante il Convegno “La ricerca di un nuovo modello economico” abbiamo discusso di simbiosi industriale; un tema che ICEA ha già lanciato al BioFach (Ndr: BioFach, la più grande fiera mondiale per l’agricoltura e l’alimentazione biologica, a Norimberga) lo scorso anno e che si sofferma sulle virtù dell’integrazione dei sistemi integrati. Durante l’incontro di quest’oggi, abbiamo sviscerato tutti quelli che sono gli aspetti positivi e produttivi legati all’universo della simbiosi industriale, riconducibili alla circolarità da intendersi come rete industriale e dei suoi vari settori. Non a caso, sono stati citati anche esempi legati alla produzione di agrumi e del sotto prodotto pastazzo, che vanno ad alimentare la filiera tessile e della cosmesi. L’obiettivo della sinergia industriale, è, quindi, quello di connettere quanti più soggetti possibili appartenenti a realtà differenti, promuovendo relazioni proficue. Basti pensare che anche ENEA (Ndr: Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile) si sta muovendo nella stessa direzione.

Per quanto riguarda ICEA, ho posto all’attenzione dei relatori e degli ospiti, l’importanza del sistema di certificazione come sinonimo di trasparenza. Partiamo da una riflessione: In che modo è possibile gestire la tracciabilità? Attraverso l’approccio alla certificazione. Solo così si può generare valore tra tutti gli stakeholder: dall’azienda, all’organizzazione fino ai consumatori. In questo processo interscambiabile si crea fiducia, che, inevitabilmente, è l’elemento centrale per il successo della simbiosi industriale. Inoltre, è di vitale importanza soffermarsi anche sul contesto integrativo, volto a unire tutta la produzione divisa in compartimenti stagni. Il limite, allo stato attuale, potrebbe consistere nella mancanza di comunicazione, o meglio della messa in pratica di standard specifici sui quali ICEA sta lavorando, attraverso un approccio integrato alla sostenibilità e alla circolarità.

Serratore ha, inoltre, aggiunto:

Anche il Professore Fava, durante il suo intervento, ha ribadito che tale approccio simbiotico, sostenibile e circolare sia quello di riferimento anche per l’Unione europea – attraverso il Green Deal – e per l’Università degli Studi di Bologna con la bioeconomia. Ringraziamo, pertanto, EcoEridania, che si occupa di gestione dei rifiuti industriali, per averci ospitati per l’occasione.

 

A  Ecomondo 2024!

 

Margherita Parascandalo

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