venerdì , 22 Settembre 2023
Fonte: Pixabay

Oggi, 20 Maggio 2023, la Giornata Mondiale delle api Istituita dalle Nazioni Unite

Si celebra il 20 Maggio la Giornata Mondiale delle api, istituita il 20 dicembre 2017 dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite.

L’Istituzione di questa Giornata tenne conto di un rapporto mondiale sul declino cui stavano, e stanno andando, le api e tutti gli impollinatori.

Stiamo parlando del Rapporto di valutazione tematico su impollinatori, impollinazione e produzione alimentare, pubblicato nel febbraio 2016 daIl’IPBES (Intergovernmental Science-Policy Platform on Biodiversity and Ecosystem Services). In questo si sottolineava come un numero sempre crescente di impollinatori in tutto il mondo sia quasi estinto, a causa di diversi fattori, molti dei quali causati dall’uomo.

Le cause sono varie e concatenate tra loro e stanno portando a distruzione, degradazione degli habitat, inquinamento, cambiamenti climatici.

Lo scopo della Giornata Mondiale delle api 

Lo scopo della giornata è quello di portare all’attenzione l’importanza degli impollinatori per la sicurezza alimentare, la sussistenza della specie umana, il funzionamento degli ecosistemi e la conservazione degli habitat.

La scelta del 20 maggio come data per la celebrazione della Giornata Mondiale delle api non è causale. Infatti, mentre nell’emisfero boreale maggio è il mese più proficuo per l’impollinazione, nell’emisfero australe è il periodo della produzione del miele e dei suoi derivati. In più, il 20 maggio è anche la data di nascita dello sloveno Anton Jansa (1734), uno dei pionieri dell’apicultura moderna.

Perché sono importanti le api e gli impollinatori?

Dal 1980 al 2010, la popolazione mondiale di api e impollinatori è diminuita del 36%. Una minaccia alla specie dovuta soprattutto ai prodotti chimici utilizzati in agricoltura ed è per questo motivo, che l’Unione Europea dal 2013 vieta l’uso di un particolare pesticida, il neonicotinoide. Questo infatti ridurrebbe l’olfatto, la memoria e il senso di orientamento delle api. Oltre ciò, c’è anche da considerare l’indebolimento del loro sistema immunitario.

Ma perché sono così importanti le api e tutti gli impollinatori?  Perché questi insetti, andando di fiore in fiore alla ricerca di nettare e polline, imbrattandosi di quest’ultimo (analogo al seme riproduttivo dei mammiferi) lo trasferiscono attraverso il loro corpo sullo stigma, la parte più esterna del gineceo, la parte femminile del fiore. Attraverso lo stigma, il polline raggiunge l’ovario, permettendo così la riproduzione della pianta. Ne consegue che sono importantissime per il proliferare della vegetazione, e quindi dell’agricoltura e tutto ciò che ne deriva.

Nel mondo, circa il 70% delle 115 principali colture beneficia dell’impollinazione animale, in Europa dipende dall’impollinazione l’80% delle 264 specie di colture. Nel mondo, l’agricoltura associata all’impollinazione animale ha un valore economico che si aggira tra i 235 e i 577 miliardi di dollari. In Italia il valore è di circa 3 miliardi di euro l’anno.

Negli ultimi anni, gli apicoltori hanno dovuto fronteggiare una grave perdita di colonie di api di cui non è stata individuata una sola causa, ma diversi fattori. Hanno influito negativamente sulla salute  e la sopravvivenza delle colonie i api, la distruzione, il degrado, l’agricoltura intensiva portando alla morte per mancanza di nutrimento delle api.

L’ISPRA – L’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale –  con molto impegno cerca di individuare le possibili cause di mortalità e spopolamento delle colonie di api. I suoi studi si riferiscono spesso anche a pratiche fitoiatriche di lotta ai parassiti dell’agricoltura, inserendo nel suo annuario dei dati ambientali, un indicatore specifico relativo alla morte delle api dovuta a prodotti fitosanitari. L’indicatore mette in relazione i principi attivi usati in agricoltura e la moria delle colonie, notando come l’utilizzo di queste contribuisca a far salire il trend di morte di colonie di impollinatori.

Come ridurre la scomparsa delle colonie di impollinatori?

Con delle semplici accortezze da parte degli agricoltori, si può limitare il danno. Tra i principali, c’è quello di rispettare le norme riguardo l’uso di prodotti fitosanitari e creare delle siepi tra la colture erbacee e arboree di piante selvatiche da fiore, in modo da creare e mantenere una maggiore diversità di habitat degli impollinatori.

Altra premura è ridurre l’esposizione degli impollinatori a pesticidi.

È importante fare in modo che le colonie di impollinatori si preservino, in quanto il 35% di essi è a rischio estinzione globale.

Le iniziative per la Giornata mondiale delle api

Il tema della Giornata Mondiale delle api del 2023 è “Salute delle api e dell’ecosistema”.

A riguardo si impegna 3Bee, una giovane start up agri-tech che si impegna a sviluppare sistemi intelligenti di monitoraggio e diagnostica per la salute delle api. La loro tecnologia consente di monitorare anche da remoto la salute degli impollinatori.

3Bee si impegna a creare oasi per la biodiversità, realizzando progetti di agricoltura rigenerativa e biodiversità urbana. Attualmente sono oltre 100 le oasi realizzate in tutta Italia negli ultimi 12 mesi, coinvolgendo privati, enti pubblici, aziende, scuole ed università. Infatti 3Bee d la possibilità di adottare un loro alveare o un albero nettarifero.

Anche il WWF si impegna nel preservare le colonie di api, con il progetto “Diamo una casa alle api”, grazie alla raccolta fondi sulla piattaforma di Forfunding di Intesa San Paolo. Obiettivo del WWf è sensibilizzare la popolazione sull’importanza degli impollinatori nel nostro patrimonio naturale, nella produzione di cibo e nella nostra economia. Il progetto ddel WWF mira a creare delle aree, 20 oasi, per facilitare la vita a questi piccoli e preziosi insetti. Le oasi prevedono delle aree arricchite con piante nettarifere e pollinifere, e dei “bee hotel”, devi veri e propri rifugi per intere colonie di impollinatori.

Impariamo a non avere paura di questi piccoli insetti, che ci sembrano pericolosi ma in realtà contribuiscono alla nostra sopravvivenza.

di Morena Motariello

Fonti: Ispraambiente; Lifegate; Blog.3.bee.

 

 

 

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