Nella società complessa e interconnessa di oggi, la pace non può essere concepita solo come mera utopia a cui propendere, ma un obiettivo fondamentale per la stabilità globale.
La Giornata Internazionale della Pace, celebrata il 21 settembre di ogni anno, offre un’opportunità per riflettere sull’importanza della cooperazione nel mondo e sottolinea il ruolo cruciale del Goal 16 dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite nella costruzione di un futuro migliore per ogni popolo.
Dopo una campagna di Jeremy Gilley, attore, regista e fondatore inglese dell’organizzazione no-profit Peace One Day, il 7 settembre del 2001 l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite approvò la risoluzione 55/282, tramite la quale dichiarò che, a partire dal 2002, la Giornata Internazionale della Pace sarebbe stata celebrata il 21 settembre di ogni anno; memorandum, dunque, di «Cessate il fuoco».
La Nascita della Giornata Internazionale della Pace
Storicamente e in origine, la Giornata Internazionale della Pace venne istituita il 30 novembre 1981 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite tramite la risoluzione 36/67 e nacque dalla volontà di creare un giorno all’insegna della pace mondiale e della non violenza.
Secondo i dati dell’Uppsala Conflict Data Program (UCDP) – programma di ricerca sui conflitti realizzato dall’Università svedese di Uppsala – a livello globale contiamo circa 170 conflitti (aprile 2023). Con il termine “conflitto” non si fa riferimento solo a quei contesti in cui gli eserciti di due Paesi si fronteggiano su ampia scala, ma si sottolinea anche l’esistenza di scontri armati di diversa intensità, che possono coinvolgere Stati, organizzazioni criminali, bande armate o la popolazione civile.
Inoltre, secondo l’International Crisis Group, nel 2023, i luoghi da osservare attentamente oggi sono: Ucraina, Armenia e Azerbaigian, Iran, Yemen, Etiopia, Repubblica Democratica del Congo, Grandi Laghi, Sahel, Haiti, Pakistan, Taiwan.
Data l’incombenza di dissipare qualsiasi tipo di vessazione perpetrata ai danni dei più deboli, abbiamo il dovere di rivolgere lo sguardo al Goal 6 dell’Agenda 2030, delle Nazioni Unite.
Il Goal 16: Pace e Giustizia
Il Goal 16 dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite è incentrato sulla promozione di pace e giustizia.
Esso si compone di vari sotto-obiettivi, tra cui:
- Promuovere la pace e la sicurezza: questo obiettivo mira a ridurre la violenza e il conflitto in tutto il mondo, fornendo un ambiente stabile per la crescita economica e il benessere.
- Garantire l’accesso alla giustizia: la giustizia equa e accessibile è essenziale per la tutela dei diritti umani e la prevenzione di qualsiasi forma di ingiustizia.
- Creare istituzioni efficaci e responsabili: governi e Istituzioni pubbliche devono essere trasparenti, responsabili e pronti a servire i bisogni dei cittadini.
- Ridurre la corruzione e la criminalità: la corruzione e la criminalità indeboliscono le Istituzioni e minano la fiducia nella società.
Il Goal 16 nel mondo (Rapporto ASviS 2022)
Nel mondo, stando a quanto riportato nel Rapporto ASviS 2022, l’indice composito relativo al sedicesimo Obiettivo dell’Agenda descrive un andamento altalenante tra il 2010 e il 2015, mostrando un trend costantemente positivo tra il 2016 e il 2019.
Diminuisce rispetto al 2010 sia il tasso di omicidi, sia la quota di popolazione che segnala la presenza di criminalità e violenza nella zona in cui vive. Aumentano gli individui che svolgono attività e-government (da 20% nel 2010 a 36% nel 2019) e si riduce il sovraffollamento delle carceri (da 105,3 % nel 2010 a 98,1% nel 2019). Criticità sono invece evidenziate dalla durata media dei procedimenti civili e commerciali, che passa da 265,8 giorni nel 2010 a 315,0 nel 2019.
Nel 2020 si assiste a un’inversione di tendenza causata principalmente dal crollo della fiducia nelle istituzioni europee da parte dei cittadini, pari a -4,0 punti percentuali rispetto al 2019.
In generale, nonostante le varie animosità belliche ancora in corso, possiamo osservare gli sforzi internazionali dei Caschi blu.
I Caschi blu dell’Onu
L’ONU da anni svolge un ruolo cruciale nella prevenzione e nel contrasto alla guerra. A tal proposito il peacekeeping delle Nazioni Unite, comunemente conosciuto come i Caschi blu, promuove operazioni significative all’insegna di una pace globale.
Questa forza, che dipende dal Dipartimento per le Operazioni di Pace, è impegnata in tutte quelle aree compromesse e ha il compito di mantenere una situazione di equilibrio internazionale.
Nati per evitare lo scoppio di conflitti, i Caschi blu hanno uno status di neutralità e imparzialità, e non sono autorizzati all’uso della forza, se non in casi estremi di legittima difesa. Allo stato attuale le missioni di paecekeeping promosse dalle Nazioni Unite sono ben 12.
Ribadiamo, altresì, che le associazioni impegnate per diffondere concretamente principi di pace ed equità sono moltissime.
Le iniziative per la Giornata Internazionale della Pace
L’associazione Save the Children, ad esempio, per celebrare la Giornata di quest’oggi, ha lanciato la campagna Coltiviamo la Pace, invitando tutte le persone, da ogni parte del mondo, a invadere i social media, le strade e ogni luogo fisico con fiori per bambini vittime di conflitti.
Anche Med-limes, Ai Confini del Mediterraneo, promossa dalla Fondazione Fonmed, veicola, nella Giornata di oggi, la necessità di sensibilizzare l’opinione pubblica, attraverso i 17 Obiettivi di Sviluppo sostenibile e il mezzo cinematografico. Della sesta edizione dell’evento, infatti, ricordiamo il cortometraggio “ROSA ROSAE – A Spanish Civil War elegy” del celebre regista spagnolo Carlos Saura, che si è aggiudicato la Menzione Speciale della Rassegna per i temi trattati sulla Guerra Civile Spagnola.
Ognuno di noi può contribuire per promuovere dialogo, comprensione e cooperazione. Insieme, possiamo costruire un futuro in cui la pace sia una realtà per tutti, non solo una meta irranggiungibile. Restiamo Umani.