In tanti, visto il moneto storico e non solo, hanno pensato di lasciare tutto e di andare a vivere in ecovillaggi autosufficienti. Una realtà di cui abbiamo già parlato in termini generici e specifici per quel che riguarda la Regione Campania.
Una nuova forma di comunità, che affiora le proprie radici nella possibilità di trovare una socialità alternativa, più sana e vicina alla natura; un modello di cooperativismo primordiale e genuino rispetto a una certa società odierna.
Esiste una “Rete italiana dei villaggi ecologici”, per verificare la disponibilità sul territorio nazionale di tali comunità, come quelle situate nella vulcanica Sicilia.
Scopriamole insieme.
Bagol’Area
Tra Catania e Messina, ai piedi dell’Etna, Bagol’Area é il progetto di un ecovillaggio che nacque nel 2008 dall’idea di un gruppo di amici; si estende su circa 24 ettari divisi fra orto, agrumeto, frutteto in varietà, vigneto, bosco.
Nello specifico, l’ecovillaggio siciliano é gestito attualmente dall’Associazione culturale “Le Milieu”, che ospita l’azienda agricola Bagolaro.
Il nome del luogo prende spunto dal Bagolaro, che è una pianta spontanea appartenente alla famiglia delle Ulmaceae, che in questo caso si trova all’ingresso della struttura.
Bagol’Area è suddiviso in attività comuni condivise in maniera collettiva ed equilibrata. Precisamente le vecchie masserie ristrutturate sono aperte ai residenti e agli ospiti che si intrattengono per brevi o lunghi periodi.
L’obiettivo dei suoi ideatori è tutt’ora quello di ripristinare un ecosistema locale, che promuova la convivenza e la collaborazione di più specie viventi, uomo compreso.
Per questi motivi, all’interno dell’area che venne ristrutturata rispettando i principi di bioedilizia e di risparmio energetico, si promuovono quotidianamente anche la permacultura e la biodinamica.
Porto di Terra
Porto di Terra è un ecovillaggio siciliano molto singolare: un vero e proprio polo culturale basato sui principi di sostenibilità, ecologia e transizione. L’area in questione si trova nei pressi di Polizzi Generosa, in provincia di Palermo.
L’idea, anche in questo caso, è quella di dar spazio, nella quotidianità, a una rivoluzione interiore in perfetto equilibrio con la Natura.
Quanto detto, per questo, viene messo in pratica attraverso sentieri guidati, produzione di ortaggi e frutta coltivata tramite la permacultura. E ancora, tramite la produzione di erbe officinali e trattamenti ayurvedici specifici.
Non finisce qui. Gli ecovillaggi, o comunità intenzionali sono tantissime sul territorio siciliano. Citarle tutte sarebbe impossibile, ma è doveroso ricordare “Ciumara Ranni” situato in provincia di Siracusa.
Ciumara Ranni
L’Ecovillaggio Ciumara Ranni, che si trova tra Carlentini e Sortino (Siracusa) e ha come obiettivo principale l’auto governarsi e l’auto sostenersi. Nel rispetto delle esigenze altrui e della Natura, i membri di questa rete siciliana cercano ogni giorno di dipendere il meno possibile dalla società frenetica e occidentale che tutti conosciamo. In che modo? Favorendo lo sviluppo di un ecosistema sociale, della flora e della fauna, fondato, quindi, sul recupero e la rigenerazione di terreni abbandonati. Ricordiamo che ne sono presenti moltissimi nell’area.
La comunità variegata e proveniente da tutto il mondo predilige uno stile di vita sano basato su attività meramente rivolte al lavoro e alla socialità. In sinergia con la decrescita energetica, il riciclo e il riuso.
Le principali occupazioni, che cambiano in base alle esigenze stagionali, sono i lavori nell’orto, le ristrutturazioni degli edifici e la bonifica dei terreni. Non solo. Gli abitanti dell’ecovillaggio raccolgono erbe spontanee, frutta, preparano i pasti, principalmente vegani, e tengono in ordine la casa. Per ragioni etiche ambientali, quindi, non vengono allevati animali.
Per quanto riguarda l’alimentazione e il consumo, in maniera condivisa, si è deciso di ridurre drasticamente bevande quali pane e pasta per l’eccesso di glutine, caffè, vino o alcolici e in conclusione di scoraggiare il fumo.
A Ciumara Ranni l’energia arriva tramite un impianto fotovoltaico. La comunità, non essendo del tutto autosufficiente, chiede a coloro che decidono di soggiornarvi per brevi periodi, di portare del cibo.
E voi siete mai stati in uno di questi ecovillaggi in Sicilia?