La crescita del biologico in Italia non si arresta. Infatti, sono sempre di più le superfici coltivabili, i consumi e l’export del bio: è quanto emerge dal report INAB per il Mipaaf e dall’Osservatorio Sana.
I dati
Nel 2020 la superficie di terreno coltivato per prodotti biologici è aumentata del 5,1%, rispetto al 2019. In altri termini, nel 2020 i terreni di ettari coltivati con cibo biologico hanno superato i 2,1 milioni di ettari.
Di conseguenza, sono aumentati anche i lavoratori nel mondo del biologico. Dal 2019 al 2020 vi è stato un incremento del 1,3%. In totale, i lavoratori in questo settore sono 81.731.
I consumi
Anche il mercato del biologico è in continua crescita. Stando ai dati dell’Osservatorio SANA, promosso da Bologna Fiere e curato da Nomisma, dal 2019 al 2020 i consumi interni del biologico sono aumentati del 5%.
Nei primi mesi del 2021, 9 famiglie su 10 hanno acquistato almeno un prodotto biologico. Crescita coerente con gli ultimi anni. Infatti, in dieci anni, il consumo del biologico è aumentato del 133%. Complessivamente, le famiglie italiane hanno speso 4,6 miliardi di euro per prodotti biologici.
I più venduti
I primi tre prodotti biologici più venduti, a luglio 2021, sono state le uova, le confetture a base di frutta e le bevande vegetali, sebbene i primi due prodotti abbiano registrato un calo di vendite. Rispettivamente, hanno registrato un trend di -5,2%, -2,5% e +4,5%. Le vendite, in milioni di euro, sono: 137,7 per le uova, 106,5 per le confetture e 69 per le bevande.
Una forte crescita si è registrata per la vendita di cerali per la prima colazione. A luglio 2021, il trend di crescita era di +14%, pari a 40,5 milioni di euro di vendite.
Gli acquirenti
Diversi sono i fattori che incidono sull’acquisto dei prodotti bio. Innanzi tutto, il reddito e il titolo di studio: l’acquisto di prodotti bio è più alto tra i coloro con un reddito mensile e titoli di studio medio-alti. Anche la composizione del nucleo familiare influisce: la percentuale di consumatori abituali cresce fino al 62% nelle famiglie con figli e, in particolare, bambini con meno di 12 anni.
Nelle famiglie in cui ci sono vegetariani o vegani, inevece, il tasso dei consumatori bio sale al 76%.
I dati sono buoni ma Ettore Prandini, il presidente Coldiretti, afferma:
[…] occorre approvare subito la legge nazionale che prevede anche l’introduzione di un marchio per il bio italiano per contrassegnare come 100% Made in Italy solo i prodotti ottenuti da materia prima nazionale
L’export
Anche l’export ha visto una crescita notevole. Nel 2021 si è registrato un incremento dell’11%, pari 2,9 miliardi di euro. Con queste cifre, L’Italia è il secondo Paese al mondo per export bio, dietro solamente agli Usa. Anche nel settore dell’export la crescita dell’Italia va avanti in modo costante: negli ultimi dieci anni l’export è aumento del 156%.
Sebbene la crescita del biologico in Italia non si arresti, i numeri sulla superficie agricola utilizzata sono inferiori a quelli dei maggiori Paesi Ue.
In merito a ciò, Maria Grazia Mammucci, presidente di Feder Bio ha affermato:
Per questo, considerando che in questo momento si stanno definendo le scelte prioritarie del Piano strategico Nazionale della PAC post 2022 che determineranno lo sviluppo del settore agricolo e alimentare per i prossimi dieci anni, riteniamo che sia il momento ideale per intervenire e colmare il gap di crescita con gli altri Paesi
Continua:
Il biologico è essenziale per l’affermazione di un modello agricolo che rispetti l’ambiente, contribuisca a mitigare l’impatto climatico, creando inoltre nuove opportunità di occupazione, in particolare per i giovani e le donne.